Archivio mensile:marzo 2014
Convegno sul naturismo a “Fa’ la cosa giusta” 2014
Sabato 29 marzo ore 12.30, Fiera di Milano, “Fa’ la cosa giusta” fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, con la partecipazione dell’Onorevole Lacquaniti e dei rappresentanti istituzionali del naturismo italiano e mondiale
Bisticcio grammaticale
Senza scenzia
non c’è coscenzia
con sta i
ci vuol pazienza
sol con studio
e dedizione
alla fin
ci casca giusta
ed allor
con sollievo
scienza avremo
e pur coscienza!
Considerazioni sulla proposta di legge sul naturismo
Ottimo articolo che approfondisce e motiva le osservazioni fatte da noi di Mondo Nudo.
Desidero svolgere alcune considerazioni a proposito della recente proposta di legge, firmata dall’on. Luigi Lacquaniti e da altri 22 deputati, intitolata “Disposizioni per il riconoscimento della pratica del naturismo e lo sviluppo della capacità turistico-ricettiva in Italia“. Confermo il mio giudizio positivo su questa proposta ed esprimo un caloroso elogio per tale iniziativa, nella speranza che si traduca presto in legge.
Finalmente si riscontra un tono di rispetto e sincera attenzione nei confronti del naturismo e non – com’è accaduto con altre proposte passate e con certe leggi regionali – di sospetto e diffidenza. Lo si capisce, ad esempio, dall’art. 5, dov’è prevista la segnalazione delle aree destinate alla pratica del naturismo mediante semplici cartelli, ma “in nessun caso tali aree possono essere delimitate da reti, staccionate o altra forma di recinzione“. Dunque, divieto assoluto di creare “ghetti” riservati ai nudisti, nascosti da recinti più o…
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Divagando – Non mi dire
(il tempo sta sempre là (lo vedi?), sulla montagna)
Non mi dire che mi hai chiamato? Non me lo dire, per piacere! Non voglio sentire sempre di queste storie, sbattute, rivoltate, levigate dal solito maglio che squilla schizzando sulle scintille dell’incandescente discorso. Non voglio la prosopopea infinita, che si chiama astrusa in tal senso perché muove il corpo, senza capo né coda, nel tentativo di parere perfino sinuosa.
Non mi dire che mi hai pensato? Mi allaccio ai sentimenti di colpo, fingendo di essere scorsoio del mio cappio, ma in più languida realtà, sono il vuoto dello stesso che dichiara palesemente guerra all’aria residua, chiudendosi ora adagio, ora di colpo.
La stramazza l’aria?, Magari! Invece il cappio gioca spesso, misurandosi con la costrizione per cui è nato, e altrettanto spesso, si centellina, si presta a dovere, si risparmia regalandoti secondi infinitamente tanto preziosi quanto tenacemente, sentitamente, torbidamente unici. Eppure lo sai che sono gli ultimi, da lì a poco sono un’unità preziosa, ma mai come in quel momento vorresti volassero altrove, in un luogo dove con te possono fermare il tempo che rotola inclemente.
Come sono le condizioni? Citando, direi, atmosferiche, comunque e sempre meteorologiche. Il tempo dicevo, sta sempre là (lo vedi?) sulla montagna, vicino al baratro, lungo il precipizio, oppure sta sul divano, lungo le passamanerie, nel ciglio imbottito, sul filo dell’angolo, sempre inerme e beatamente dondolante pronto a cadere, sprofondando la sotto e creando tutte le sensazioni del sottosopra. Vive in bilico e, come Damocle accetta il verdetto, o come Godot si fa aspettare. Ma tu non reagisci e non t’incazzi perché lo sai benissimo che non te la puoi prendere con il tempo, perché nessuno mai come te ora ha bisogno di lui.
Quando si ha bisogno di tempo si cade sempre nell’esistenziale pensar breve. Tutto è refrattario e cincischia intorno. La memoria decidua non sovviene, scalza, s’impenna diventa sogno e pare sempre mancare di chissà che. Lei disconosce il senso (la memoria) della vita, la vive di rimembranze, di accaduto, di dejà-vu e, smarritasi di sé (ma per te) ti costringe alla sensazione di afflitto, stordito di “Ohimè!”, di stupori vaporosi, indimenticati.
Ti dicevo, non mi dire appunto (mi hai cinto il cor) e, come hai potuto leggere non l’ho fatto a caso (anche se pare che ormai il fato sia l’unica via di fuga) ma aprendo, con mosse liberatorie, entrambe le mani e poggiandole alle orecchie del mio corpo. Noi siamo sempre una via di fuga penitente, che sbuccia le ginocchia per nascondere il maldestro tentativo di aprirsi un varco altrove, in un punto di riferimento troppo alto che impone le sue forme lontane ancora più evidentemente alla tua genuflessione. Siamo anelli nelle mani, abbiamo da anni un significato scritto sotto che tutti immaginano e nessuno conosce meglio di noi, sempre più spampanati là contro la retorica di un abbraccio scorsoio e col sapone.
Simone Belloni Pasquinelli
Sito de iNudisti fuori servizio
Probabilmente a causa di un’alterazione delle tabelle DNS sui server Internet, non sappiamo se causata da un attacco volontario o da qualche pasticcio involontario, il sito de iNudisti risulta da ieri irraggiungibile. Segnaliamo che i tecnici del nostro provider stanno lavorando per risolvere nel minor tempo possibile il problema e rimettere in linea il sito.
Ci scusiamo con i nostri affezionati amici per il disguido: non è dipeso dalla nostra volontà.
A presto!
L’uomo nel bosco
Un picchio solitario
cercando una dimora
nudo vola
nel nudo bosco
rosso di fiori
verde di foglie.
Nudo il camoscio
dall’alto di una nuda rupe
osserva la piana
dove
sotto l’azzurro
del cielo
vicino al bianco
dell’acque
nudi lupacchiotti
giocano innanzi alla tana
dalla madre trovata
nella terra nuda.
Nuda l’erba rigogliosa
offre riparo ai piccoli ricci
irti di spine
simpatici musetti
nudi pancini.
Osserva la scena
seduto tra le possenti radici
di un albero secolare
un uomo silente
nudo.
Natura vuole
rispetto
sincerità
silenzio
fiducia
e…
nudità!
Emanuele Cinelli – 1 marzo 2014
In ricordo di Silvano Cinelli – 2011
Agosto 1981, dopo mesi e mesi di duro lavoro, viene finalmente inaugurato quel grande anello escursionistico che è il sentiero delle tre valli bresciane, brevemente identificato come “Sentiero 3V”. Per dare degno risalto all’evento, una buona parte dei suoi ideatori, ai quali s’accodano tanti altri amici, si accorda per effettuarne la prima percorrenza completa in unica soluzione. Nel gruppo è Silvano Cinelli, colui che enunciò l’idea di questo sentiero e si adoperò per mettere assieme le forze necessarie alla sua “costruzione”.
Agosto 2011, è il trentesimo anniversario per il Sentiero 3V e, per la ventinovesima volta, molti appassionati di montagna, molti amici si radunano presso il rifugio Balchì 2 per ricordare innanzitutto Silvano, qui morto durante il giro inaugurale del sentiero, ma anche tutti quegli altri amici che, sulle orme di Silvano, alla montagna hanno donato la loro vita.
Come sempre viene officiata la Santa Messa, anche quest’anno cura di Don Fabrizio Bregoli parroco di Collio Val Trompia, e ad essa, dopo la rituale foto di gruppo, segue il pranzo nel grande e accogliente salone del Blachì 2. Quest’anno, però, c’è una novità: un gruppo di otto persone, tra le quali Maria moglie di Silvano e Francesca sua nipote, è qui giunto percorrendo tutte le prime tappe del Sentiero 3V e, nel primo pomeriggio, ripartirà per proseguire nelle tappe successive fino al completamento dell’anello. Un giro, quello di queste otto persone, che ha un qualcosa di speciale e che da al raduno un nuovo e più forte significato: nei prati e sui boschi della Pezzeda il ricordo di Silvano diviene così più percettibile, quasi materiale, sembra di vedere la sua ombra che dalla vetta del Monte Pezzeda plaude all’arrivo degli otto, accogliendo l’amata moglie e l’adorata nipote in un tenero e lungo abbraccio.
28 agosto 2011, ore 16, il gruppo degli otto si è già rimesso in cammino per raggiungere il Maniva da cui proseguiranno sulle tappe che riportano a Brescia, anche gli altri presenti hanno iniziato a sciamare verso i diversi punti d’arrivo: chi a piedi, chi in auto; chi verso il sottostante abitato di Collio, chi verso la Vaghezza, chi verso il paese di Avenone. Sui prati e sui boschi della Pezzeda pian piano cala la sera e con essa le ombre si fanno man mano più scure e lunghe, anche quella di Silvano si allarga a ricoprire l’intera vallata, è l’ultimo suo saluto ai convenuti, è l’ultimo suo abbraccio ai cari familiari: ciao Maria, ciao Emanuele, ciao Valeria, ciao Carla, ciao Francesca e ciao anche agli altri oggi assenti… Ciaooooo!
Emanuele, Carla e Valeria Cinelli

Foto Emanuele Cinelli
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