No alla caccia (e alla pesca)!


IMG_1697Argomento, questo, che ho trattato raramente, forse una sola volta, perché dove alla logica subentra il fanatismo il dialogo è impossibile, però non ce la faccio più a leggere e sentire argomentazioni che, pur talvolta girando attorno a presupposti corretti, alla fine nascondono solo una profonda ipocrisia e/o un largo opportunismo e/o un forte condizionamento di massa e/o la paura di dire come la si pensa, si paura perché succede che, in contraddizione con loro stessi, tali fanatici ricorrano sovente anche alla violenza verbale se non addirittura fisica.

Anche in questo i poteri sono riusciti a condizionare la massa al punto tale di farla sragionare: tenere la gente impegnata a farsi la guerra è funzionale al distogliere l’attenzione dai danni e dagli sprechi dei poteri industriali, quindi delle economie dei pochi che guidano tali poteri e di coloro che con tali poteri sono collusi e ne ricevono favori sotto varia forma.

Ad ognuno le proprie scelte, senza sentirsi per questo nel diritto di negare la stessa cosa agli altri e di imporre agli altri la propria visione etica.

“Oggi non ha più senso andare a caccia (e a pesca), ci sono i supermercati”. Uhm, le bistecche e i salumi come vengono prodotti? La selvaggina e il pesce sui banchi di vendita è forse nato morto? Si è mai provata la differenza tra un animale selvatico e uno allevato? Tutti abituati a mangiare insani big burger o insipidi precotti? Si è perso il gusto della buona cucina?

“La caccia (o la pesca), una crudeltà inutile” Cosa è la crudeltà? Che vuol dire inutile? Un cacciatore non mangia quello che cattura? Il cacciato non sazia? Mangiando il cacciato non riduco l’esigenza di alimentarmi con l’allevato? Mangiare ciò che è stato ucciso da altri mi solleva dalla responsabilità dell’uccisione? È etica l’uccisione industriale? È moralmente più accettabile allevare migliaia di animali appositamente per ucciderli?

“I cacciatori (pescatori) sono esseri immondi che trovano piacere nell’uccidere un animale”. Perchè? Si possono fare affermazioni senza conoscere l’argomento di cui si parla? La faccia soddisfatta o felice di una persona è di per se stessa chiaro indice di piacere? È implicito che il piacere sia riferito all’uccisone? Non ci sono forse tanti altri aspetti che precedono e seguono il momento dello sparo? Che dire di quegli (pseudo) animalisti che propongono di uccidere i cacciatori? L’uomo non è a sua volta un essere vivente?

“Io sono vegetariano, per mangiare non devo uccidere”. L’assenza di parola può da sola indicare l’assenza di vita? Il regno vegetale è un regno morto? Cogliendo una verdura non produco sofferenza e morte?

“Chi mangia la carne si alimenta di cibo morto e quindi dannoso, chi mangia verdura mangia cibo vivo non dannoso per la salute dell’uomo”. Ehm, non c’è una palese contraddizione con la precedente affermazione? La verdura non inizia a marcire poco dopo essere stata colta? Non è forse questo un chiaro indice che il caro vegetale è defunto?

“Andate a sparare a un bersaglio”. Sicuri che i cacciatori (pescatori in apnea) non lo facciano? Può un bersaglio rendersi invisibile? Richiede il bersaglio la necessità d’essere studiato con attenzione e passione per poterlo individuare e avvicinare? Può un bersaglio determinare conoscenza della natura e dei suoi meccanismi vitali?

A che regno appartiene l’uomo? L’uomo è escluso dal ciclo vitale? L’anello alimentare comprende anche l’uomo? Chi pone l’uomo al di sopra della natura? Il cacciatore / pescatore o il potere industriale? Corretto escludere l’uomo dalla natura?

Caccia e pesca sono realmente nemici della natura? Oppure sono, al contrario, i migliori sistemi per difenderla e consentirgli l’adeguata prosperità? Sarebbe possibile tornare, almeno in parte, all’autosostentamento? Che vantaggi potrebbe averne il mondo? Sarebbe migliore? Ci sarebbero comunque gli attuali problemi d’impoverimento faunistico e ittico?

Giustissimo imporre un controllo e una limitazione all’azione venatoria, è altrettanto giusto farne l’obiettivo di battaglie etiche sociali? Non sarebbe forse più opportuno combattere contro i danni industriali? Non è che sia più facile prendersela con i propri pari piuttosto che con i poteri industriali e i loro collusi? Chi sono tali collusi? Come mai un certo animalismo di facciata si preoccupa tanto e solo dei piccoli uomini che ancora si permettono il gusto di auto procurarsi una parte del proprio cibo mentre ignora o addirittura appoggia i grandi poteri?

Ad ognuno le proprie scelte sperando che siano meditate piuttosto che opportunistiche.

Informazioni su Emanuele Cinelli

Insegno per passione e per scelta, ho iniziato nello sport e poi l'ho fatto anche nel lavoro. Mi piace scrivere, sia in prosa che in versi, per questo ho creato i miei tre blog e collaboro da tempo con riviste elettroniche. Pratico molto lo sport, in particolare quelli che mi permettono di stare a contatto con la natura, seguendo i suoi insegnamenti ho imparato a lasciar respirare il mio corpo e il mio spirito.

Pubblicato il 15 novembre 2014, in Atteggiamenti sociali con tag , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 10 commenti.

  1. molto bello il tuo articolo Le osservazioni che hai fatto, le domande che ti poni, il modo in cui fai presente la leggerezza di noi esseri umani che abbiamo costantemente bisogno di sentirci buoni senza accorgerci di essere estremamente ignoranti e manipolati. Grazie.

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  2. Marco de Angelis

    Grande. Finalmente, ci voleva. Molte di queste domande le faccio anche io a chi vuole farmi la paternale. Chi per mangiare non deve uccide non deve mangiare neanche la pasta perché viene dal grano. Tutto ciò che mangiamo viene preso e ricavato dal regno animale o vegetale. Gli stessi che mi accusano di sparare hai pesci poi li vedi entrare in pescheria e pagare per quello che invece tu sei riuscito a prendere da solo in mare.

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    • Grazie della visita e del tuo contributo. Precisiamo che si ritiene del tutto legittima la scelta vegetariana e anche quella vegana, quello che si trova fastidioso è il volerla imporre agli altri, per giunta adducendo motivazioni che sono in buona parte quantomeno opinabili. Sono amico di diversi vegetariani e vegani e andiamo perfettamente d’accordo, anche quando parliamo di scelte alimentari, etica, rispetto della natura.

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  3. altrekbg@libero.it

    Infatti . Hai ragione ci sarebbe da discuterne per una vita . Discutiamo di nostre problematiche . Gia’ veniamo cacciati noi figuriamoci pensare a problematiche di altri .

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    • Perchè di altri? Da cosa evinci che io non sia direttamente coinvolto nella questione? Da cosa evinci che nessuno dei lettori del blog sia interessato alla questione? Hai letto gli altri commenti? Per quale motivo ritieni che non ne debba parlare? Hai esaminato la natura e la struttura del blog? E’ proprio così vero che le varie problematiche siano sempre scollegate fra di loro?

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  4. Alessandro Fini

    Bell’articolo. Il problema è che molti vegetalebanimalisti non si confrontano e non capiscono. Se qualcuno di loro leggerà questa pagina non capirà nulla di cio’ che hai perfettamente descritto. Sono persone in perenne conflitto con tutto cio’ che non fa parte del loro mondo e delle loro convinzioni.

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    • Grazie.
      Provarci è sempre meglio che non provarci, non trovi? Alla fine si tratta di dare delle risposte a delle domande. Poco interessa far cambiare idea a chi non dialoga, l’importante è dare qualcosa in più e di nuovo a chi ad oggi ha potuto sentire una sola campana. Posso assicurare che diversi sono i vegetariani e gli animalisti aperti al dialogo, o quantomeno disposti alla comprensione, perchè rinunciare a dialogare con loro?

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  5. anche io non ho capito da che parte stai, ma non per questo devo venire giudicata come incapace. Forse tante parole che hai scritto hanno un pò messo in confusione la tua essenza cioè il tuo disprezzo per il sistema. Oh almeno ho capito così. I grandi poteri necessitano di altri grandi poteri per venire sconfitti. Allora possiamo trarre beneficio anche dalle piccole vittorie giusto ? A proposti ultimo dell’ anno nuda no! raffreddore assicurato.

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    • A che pro conoscere la mia opinione? Forse per poterla contestare? O per farsi condizionare? E’ più importante sapere la mia opinione o scoprire la propria? La mia essenza? E quale sarebbe? Ottima se le mie opinioni concordano con le tue, diventa pessima se invece non concordano? Si giudicano le persone solo da alcune loro opinioni? Disprezzo per il sistema? E dove sarebbe? UN sistema e IL sistema sono la stessa cosa? Confusione? Dove? Perchè? Ho solo fatto domande? Sarei io il confuso? Chi lo dice? Come lo dice? Perchè lo dice? Da dove si evince? Cosa si vuole ottenere contale affermazione? Grandi poteri? Quali? Dove li ho citati? Poteri e grandi poteri sono la stessa cosa? Attuare la lettura del pensiero degli altri invece che leggere le loro parole è forse più produttivo? Oppure è leggere in se stessi, nel proprio pensiero, nella propria mente?

      Cosa c’entra l’ultimo dell’anno con questo articolo? E comunque, hai mai provato? Come si possono fare affermazioni categoriche senza sperimentazione? Perchè si prende il raffreddore? Solo per il freddo? Come può esserci freddo in un luogo riscaldato? La nudità prevede necessariamente rinunciare a coprirsi se si ha freddo? Sudare è più salutare? Prima di fare affermazioni non è forse meglio farsi domande?

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