Quinta Giornata dell’Orgoglio Nudista
Chi non risica non rosica recita un antico proverbio e allora abbiamo risicato, stavolta l’abbiamo fatto per bene, fino in fondo, superando, sebbene non senza fatica, le paure che ancora insistono su di noi e ci inducono a rispettare il nostro corpo solo nell’ambito di pochi e definiti contesti, che ci forzano a più o meno frettolosi rivestimenti quando sulla via incrociamo altri che, come noi, presumibilmente amano la montagna e l’escursionismo, come noi seppur diversamente da noi nell’integrazione con l’ambiente.
Liberi tutti di vivere la natura come meglio si preferisce, chi portandosi più o meno consciamente appresso il fardello di condizionamenti proprio della società artificiale, chi liberandosene parzialmente, chi cercandone il totale ripudio proprio qui, tra i monti, dove tutto è libero e libertà, dove ogni elemento manifesta impudentemente e impunemente il proprio essere nella sua più estesa nuda totalità.
Colori, colori, colori, i colori della natura, l’azzurro del cielo, il bianco delle nuvole, il verde brillante dei pascoli, quello più cupo dei boschi, le mille tinte dei fiori, il marrone del manto di alcune timorose marmotte, i vividi colori quasi fosforescenti delle artificiose vesti di bipedi umani e poi… poi il marroncino rosato della pelle: visi sorridenti, toraci giocondi, braccia e gambe frizzanti, pance, nasi, orecchie, mani, piedi. Oh, oh, ci sono anche mammelle, vulve e peni che liberi assaporano la gioia della libertà, respirano il respiro del monte, gioiscono del fiato loro concesso, si allargano nelle loro naturali forme.
Qui oggi, infatti, il gruppo di Mondo Nudo si è orgogliosamente portato per l’ennesima escursione e per festeggiare la quinta Giornata dell’Orgoglio Nudista. Emanuele, Vittorio, Marco, Francesca, Luise, Angelo, Daniela, Mattia, Stefan, Christine, Alessandro, Attilio, Paola e Pierangelo, quattordici persone (dovevano essere in sedici ma due nuovi amici hanno dovuto rinunciare all’ultimo minuto), quattordici escursionisti d’ogni età ed estrazione sociale, quattrodici amici. Alcuni ormai solide presenze di questi eventi, altri nuovi arrivi tra le fila del gruppo; alcuni nudisti da tempo, altri da poco, altri ancora bloccati alla liceità della veste e comunque felici di condividere con noi tempo e spazio, dimostrando quanto ciò sia più che ipotizzabile bensì fattibile e ideale.
Dimostrazione di fattibile pacifica convivenza proviene anche dal reiterarsi con semplicità e tranquillità dell’incontro con altri escursionisti, stavolta, anche per il luogo meno isolato e il percorso in buona parte su strada sterrata, in più occasioni del solito. Resistendo, grazie alla forza del gruppo misto e alla presenza di una bambina, ogni volta all’impulso di coprirci, oggi abbiamo portato a fondo la nostra missione d’orgoglio, la nostra campagna a favore della libertà di espressione del corpo, di ogni parte del corpo, tutte parimenti dignitose, tutte parimenti belle e buone. Peccato ancora sia mancato un sonoro dialogo con le altre persone, certo forte e deciso è il messaggio dei nudi corpi portati con disinvoltura e orgoglio, ancor più profondo diventerebbe se rinforzato dalle parole degli altri, degli estranei che incontriamo.
Arriveremo anche a questo, un passo alla volta, intanto prendiamoci questa bella soddisfazione di una radiosa giornata nuda nella nuda montagna, sei ore per monti passate pressoché interamente nell’abito umano più congeniale e naturale: la sola nostra nuda pelle.
Un ennesimo successo che ci rinforza nelle nostre convinzioni e ci induce a fare un doppio pubblico invito:
- alle associazioni escursionistiche affinché prendano in considerazione la nostra presenza, i nostri numeri (talvolta superiori ai loro) e l’impellente opportunità d’inserire tra loro la presenza di nude persone;
- alle istituzioni comunali affinché comprendano il comune senso di accettazione del nudo e si manifestino positivamente nei confronti degli escursionisti che entrano in montagna così come la montagna è e chiede: nudi.
7 giugno 2015, quarta uscita del programma “Orgogliosamente Nudi” e “Quinta Giornata dell’Orgoglio Nudista”. Breno (BS), Valle di Stabio raggiunta da Campolaro e risalita fino alla prima malga. Qui lunga sosta nei pressi del torrente, distanziati dal sentiero quel tanto da risultare indefiniti alla vista ma pur sempre percepibili al fine di mostrare la nostra esistenza e che la montagna si può vivere anche senza l’artifizio delle vesti. Nessuno dei tanti passati è da noi venuto per manifestare dissenso, prima o poi qualcuno verrà fisicamente a noi per chiedere informazioni e delucidazioni, per manifestare il proprio interesse e sostegno (invero una volta è già successo e ora costoro sono nostri fedelissimi amici).
Durante il cammino abbiamo incrociato altri 4 escursionisti a piedi, una coppia in moto e una in macchina. Le reazioni, dopo il prevedibile iniziale momento di stupore, sono sempre state semplici e sostanzialmente normali, nessun sguardo truce, nessun moto di dissenso, nessun rimbrotto, solo semplici e cordiali saluti, in un caso un poco d’imbarazzo imputabile alla situazione che ci poneva quasi a contatto fisico (sentiero molto stretto), in altra occasione uno sguardo femminile di felice soddisfazione.
Insomma, una Giornata dell’Orgoglio Nudista che più orgogliosa e naturale di così per ora è poco pensabile… per ora!
Pubblicato il 8 giugno 2015, in Eventi sportivi, Motivazioni del nudismo con tag escursionismo, giornata orgoglio nudista, montagna, nudismo, orgogliosamente nudi. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 8 commenti.
Ho scoperto questa mattina questo vostro sito. Mi compiaccio con tutti voi, con il vostro Gruppo che contribuisce a sviluppare anche il Italia la mentalità naturista. Purtroppo in questo paese siamo ancora arretrati da questo punto di vista, comunque passi in avanti, come si dice, se ne stanno facendo e voi ne siete un ottimo esempio. Buon futuro alla vostra Associazione e alla mentalità naturista!
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Grazie.
Si l’Italia è ancora, istituzionalmente più che socialmente, bloccata sotto il punto di vista dell’accettazione del nudo pubblico e sociale, teniamo comunque presente che siamo pur sempre un paese dove più di tanti altri è possibile praticare il nudo e vivere nudi. Oserei direi che, nel mondo, sicuramente meglio di noi ci siano solo la Germania, l’Austria e la Spagna, Francia e Portogallo hanno solo più ghetti ma meno libero nudismo, dei paesi nordici (Svezia, Norvegia, Finlandia) ho poche notizie e discordanti.
Attenzione, non siamo un’associazione ma solo un blog attorno al quale si è sviluppato un gruppo di amici.
Ciao
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Ti consiglio molto questo blog. Lo seguo da cinque anni, forse anche di più. E puoi seguire Emanuele anche sulle reti sociali – Twitter, Google+, Flickr, Facebook, eccetera.
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Facebook non più visto che, con la scusa di verificare la mia identità per poi rifiutare i documenti inviati, mi trovo con l’account blindato (non è rimosso ma non posso accederci e non è visibile).
Grazie 🙂
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Prego. 😦
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Ciao Calogero, grazie del consiglio e delle indicazioni che mi hai dato. Ciao!
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Ciao Emanuele, grazie della precisazione sul blog. Purtroppo, sì, è vero che istituzionalmente il nudo pubblico è meno accettato rispetto alla sua accettazione sociale e il motivo è facilmente intuibile. Ciao
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