#MondoNudo, storia e obiettivi!


IMG_3885Essendo appassionato di escursionismo in montagna da diversi anni condivido una parte della mia attività con i lettori del blog e attorno a tale iniziativa si è creato un gruppo di amici che, in forma più o meno costante, mi affiancano in tali occasioni. Con una media di nove persone ad incontro e punte massime di venti, in quattro anni di attività e 27 escursioni effettuate si sono registrate in totale 237 presenze di cui 126 nella sola ultima stagione 2015. 175 le presenze dei nudisti, 62 quelle dei tessili, 165 i maschi e 72 le femmine; l’età dei partecipanti ha visto coinvolte quasi tutte le fasce generazionali andando dai quattro ai settantadue anni. Senz’altro sono piccoli numeri a confronto di altri più consolidati gruppi escursionistici, tant’è che alcuni amici di Mondo Nudo auspicano di poter vedere presto un gruppo escursionistico costante di quaranta o cinquanta persone. Certo sarebbe bello, ci renderebbe più sicuri e tranquilli durante le nostre uscite in montagna, d’altro canto un tale gruppo creerebbe anche delle inevitabili negatività:

1)      sono assolutamente convinto che sia oggi possibile e necessario premere un poco sull’acceleratore per incrementare i momenti e le possibilità di contatto della società con il nudo, le nostre ormai numerose esperienze pratiche dimostrano che, almeno con riferimento agli escursionisti della zona bresciana e trentina, la nudità viene sempre accolta con tranquillità, a volte con comprensibile sorpresa, qualche rara volta con lieve silente disappunto, mai con violenta ritorsione, è comunque vero che sussistono ancora delle resistenze alla nudità pubblica ed è pertanto opportuno tenerne conto operando con intelligenza e adeguata progressività, un gruppo numeroso rendendoci, come già detto, più sicuri e, di conseguenza, probabilmente anche più audaci, potrebbe indurci ad osare un po’ troppo;

2)      se poche persone arrivano quasi a mimetizzarsi negli ampi spazi montani, un gruppo numeroso diverrebbe sicuramente non più ignorabile, potrebbe far pensare a un aggressivo tentativo di colonizzazione dell’areale e, quindi, determinare reazioni di difesa, inducendo le persone ad avanzare lamentele presso le istituzioni, pochissime delle quali, come l’esperienza insegna, prenderebbero le nostre difese, mentre la maggior parte si produrrebbe in ordinanza di divieto; prima di poter portare grandi numeri è necessario preparare l’opinione pubblica, farsi conoscere e apprezzare, inglobarsi nella popolazione locale;

montagna_nuda23)      poi sussistono delle considerazioni di carattere giuridico, oggi chiunque nell’ambito di una qualsiasi attività che lo ponga, anche solo ipoteticamente, a capo di qualcosa, volente o nolente è investito di responsabilità civili e penali; se un tempo si ragionava semplicemente sulla base del rapporto di amicizia e di fiducia, oggi i rapporti di questo genere, definiti di affidamento (e c’è affidamento ogni qual volta nel gruppo ci sia una persona anche di poco più esperta degli altri), sono assoggettati alla regola che se qualcuno subisce dei danni qualcun altro deve necessariamente e ineluttabilmente rifondere quei danni, poco importa se li stessi siano stati causati da un’azione imprudente dello stesso incidentato: l’esperto doveva vigilare affinché questo non potesse succedere (chiunque abbia mai fatto da capo gita qui sa bene quanto a volte ciò sia impossibile, sa che ci sono persone refrattarie ad ogni tipo di subordinazione e controllo, persone che se gli dici di fare in un modo ineluttabilmente fanno nel modo nettamente opposto, se gli dici di passare da una parte regolarmente passano dall’altra, ma tant’è questa è la situazione giuridica attuale e con questa bisogna farci i conti); ecco quindi che se in un piccolo gruppo si  possono gestire opportunatamente le cose, in un gruppo più numeroso ciò diverrebbe assai più complicato, per non dire impossibile e, per l’esperto di turno (che nel caso delle escursioni di Mondo Nudo sarei poi io), il rischio supererebbe la soglia dell’accettabilità;

4)      ultima e non ultima la questione dell’esercizio di professione, quella dell’accompagnatore di montagna, per la quale oggi sussistono appositi albi professionali e opportune regolamentazioni legislativo-burocratiche; se per un piccolo gruppo può ritenersi plausibile il discorso dell’attività svolta nell’ambito della semplice amicizia, per un gruppo numeroso, non essendo Mondo Nudo un’associazione escursionistica, pur avendo io una documentata preparazione alpinistica ed una rilevante esperienza pratica e teorica sia nell’esercizio dell’attività individuale che in quella didattica e di accompagnamento, il discorso dell’amicizia decadrebbe e qualcuno potrebbe avanzare denuncia nei miei confronti per esercizio abusivo di attività professionale.

Certo per ognuno dei quattro suesposti punti si potrebbe trovare una soluzione, sarebbe in ogni caso del lavoro in più, lavoro che per ora non posso e non voglio assumere, per altro ci sono anche considerazioni di tipo logistico e strategico: quali sono gli obiettivi di Mondo Nudo? rientra ineluttabilmente in essi la creazione di un gruppo escursionistico più o meno ufficiale? è necessariamente compresa l’attuazione di feste e altre attività ludiche?

Rispondo subito e laconicamente alle ultime due domande: no!

Mondo Nudo è un blog che in generale vuole mettere in risalto i malanni e le illogicità della società attuale e nello specifico vuole fare informazione sul mondo del nudismo, mettere in evidenza la normalità del nudo, stimolare la società a recuperare quel rapporto di assoluta semplicità e salubrità col proprio e altrui corpo che era tipico delle popolazioni di un tempo neanche poi tanto lontano, ma soprattutto e principalmente vuole far sì che chiunque senta l’esigenza di mettersi nudo lo possa tranquillamente fare ovunque esso si trovi e qualunque sia la situazione contingente: contesto privato o pubblico, ambiente di lavoro, negozio, bar, ristorante, albergo, impianto sportivo, centro abitato, parco, giardino, mare, lago, montagna e via dicendo. Materialmente non mi interessa propagandare un mondo ribaltato, un modo dove l’obbligo sia la nudità e il divieto il vestito, lo ritengo sbagliato e ingiusto tanto quanto lo è il mondo attuale dove il vestito è l’obbligo e la nudità il divieto. Al contrario mi interessa lavorare per un mondo in cui il nudo sia inteso solo ed esclusivamente per quello che oggettivamente è: un normalissimo e lecito modo di vestirsi, un’esigenza epidermica, il respiro del corpo.

Orgogliosamente Nudi 2015 600Partito dalla semplice redazione di articoli sono in breve arrivato alla formulazione del programma “Orgogliosamente Nudi” che, nell’idea originaria, doveva attivare iniziative di vario genere ma poi si è, per ragioni di attuabilità, focalizzato sulle escursioni in montagna e qualche pranzo o cena comunitaria. “Orgogliosamente Nudi” voleva far uscire dal ghetto il nudismo e i nudisti, indurli a manifestare pubblicamente la loro scelta, a mostrarsene sicuri e orgogliosi, voleva creare delle opportunità di contatto tra nudisti e non nudisti al fine di permettere e stimolare la conoscenza dei secondi sui primi (i primi già conoscono necessariamente le realtà tessile visto che, purtroppo, devono adeguarcisi per la maggior parte del loro vivere quotidiano).

A seguire, sulla base di alcune considerazioni scaturite proprio dagli incontri nudisti-tessili avvenuti nell’ambito delle escursioni di “Orgogliosamente Nudi”, sulla fine del 2014 nasce il progetto “Zona di Contatto”. L’obiettivo è quello di spostare l’argomentazione ancor più in territorio tessile coinvolgendo operatori della ristorazione, del turismo, delle strutture sportive e, alla fine, di qualsiasi attività, inserendo nelle loro abituali attività momenti in cui il nudo prendesse, per un attimo più o meno lungo, la parola. Purtroppo tale progetto si è scontrato con la prevenuta diffidenza degli operatori e delle istituzioni, finendo, anche a seguito del mio poco tempo libero da poterci dedicare, per arenarsi e restare solo un bel progetto, tutt’ora aperto, ma ancora inoperoso.

Sul finire dell’estate 2015 ripensando al programma “Orgogliosamente Nudi” e ai risultati dallo stesso ottenuti, confrontando la sua proposta con quella di “Zona di Contatto” (che alla fine ingloba la prima), comprendo che è necessario un cambiamento formale alla proposta: occorre renderla più appetibile a chi non è nudista, fare in modo che chiunque la possa conoscere e che, invece di declinarla sul nascere in quanto per lui inadeguata o addirittura inaccettabile, la legga con attenzione e ci possa meditare sopra; insomma, occorre mettere maggiormente in risalto che si parla di escursioni in montagna aperte a tutti e da tutti praticabili, l’unica piccola differenza con le altre proposte è che nell’ambito di queste escursioni ci saranno persone che, ove e quando possibile, potranno togliersi i vestiti e camminare nella semplicità e salubrità del nudo, insomma nessun obbligo alla nudità, solo una possibilità per chi ne vuole approfittare e, magari, la possibilità di provarci per chi ancora è dubbioso o timoroso in merito. “Orgogliosamente Nudi” cambia così nome e diventa “VIVALPE”.

Locandina Vivalpe 2016 600Parallelamente arrivo a intuire che attraverso la semplice e sola proposta di attività nudiste è impossibile, in tempi medio brevi, andare oltre quanto già ottenuto, comprendo che è necessario che siano i nudisti a portare sé stessi e la loro scelta dentro la società e gli ambienti tessili, ma come farlo?

Un modo è certo quello di frequentare le attività dei gruppi, nella fattispecie escursionistici ma il discorso vale per qualsiasi altro genere di gruppi, tessili, farsi da loro conoscere e alla prima occasione manifestare a parole la propria scelta nudista, facendo così comprendere che esiste un mondo dove la nudità è normale, che girando per monti potrebbero incontrare escursionisti nudi, i quali sono nudi non per esibire qualcosa, non per provocare, bensì per le migliori sensazioni fisiche e psichiche che il camminare nudi apporta.

Altro modo è quello di dare alle escursioni un valore che vada ben oltre l’escursione, la natura e l’eventuale esperienza del nudo, nasce così, sotto l’influenza del centenario della Grande Guerra, il programma “QuindiciDiciotto”, serie di escursioni sui luoghi della guerra, seguendo le tracce materiali lasciate dagli alpini: strade, mulattiere e sentieri in primo luogo, poi manufatti vari quali caserme, casematte, postazioni e trincee.

Locandina TappaUnica3V 600Terzo ed ultimo modo è quello di creare degli eventi che possano attirare l’attenzione, che possano smuovere interesse, che possano tramutarsi in attività di comunicazione e confronto quali articoli, libri, proiezioni, conferenze. Non deve necessariamente essere un’impresa, d’altra parte dev’essere comunque qualcosa che possa risvegliare dell’interesse, quindi qualcosa che sia non indispensabilmente unico ma di certo poco usuale. Ho un vecchio progettino nel cassetto ed è da qualche mese che sto pensandoci visto che il prossimo anno cadrà, in merito, un anniversario di rilievo, perché non combinare insieme le due cose? Nasce TappaUnica3V, il mio ininterrotto e solitario nudo cammino sul tracciato del sentiero 3V “Silvano Cinelli” (Silvano è mio padre, morto proprio sul sentiero durante il giro inaugurale): centosessanta chilometri e novemila cinquecento metri di dislivello cavalcando, con un continuo e dispendioso su e giù per monti e valli, la linea spartiacque che separa la Val Trompia dalle limitrofe Val Sabbia e Val Camonica. Vuole essere un cammino di regolarità più che di velocità, comunque questioni strategiche (sia immediatamente intuibile che si trattano di due soli giorni di cammino invece dei soliti sette, o nove come da ultima cartina del giro) e logistiche (rientrare a Brescia ad un orario ancora diurno al fine di poter creare una sorta di ricevimento per incentivare la curiosità di chi si trovasse in zona) mi fanno ridurre il tempo di percorrenza dalle quarantotto ore e mezza di tabella a quaranta, alla fine si tratta di abbassarlo solo di un diciassette per cento, obiettivo tranquillamente fattibile ad un qualunque escursionista ben allenato (intendendolo comunque applicato a una percorrenza usuale, ossia a tappe).

Ecco, ora sapete tutto di Mondo Nudo e conoscete esattamente le mie e sue mire, il perché della sua esistenza e i concetti del lavoro che sto facendo grazie a questo blog. Visto, però, che il discorso è stato lungo, ritengo utile concludere riepilogando sinteticamente quello che è l’obiettivo basilare di Mondo Nudo.

Sono poco interessato al tutto sommato egoistico “essere Mondo Nudo un gruppo di cinquanta, cento, mille persone” ma piuttosto m’interessa il più sociale e altruistico “rendere normale il nudo”. Vestiti è certamente bello, nudi lo è indubbiamente altrettanto, anzi, sostenuto da tanti amici, mi permetto di affermare che è sicuramente meglio, poi ad ognuno libera facoltà di scelta e d’azione, reciproca libertà senza mutue limitazioni e imposizioni, sempre e comunque!

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Informazioni su Emanuele Cinelli

Insegno per passione e per scelta, ho iniziato nello sport e poi l'ho fatto anche nel lavoro. Mi piace scrivere, sia in prosa che in versi, per questo ho creato i miei tre blog e collaboro da tempo con riviste elettroniche. Pratico molto lo sport, in particolare quelli che mi permettono di stare a contatto con la natura, seguendo i suoi insegnamenti ho imparato a lasciar respirare il mio corpo e il mio spirito.

Pubblicato il 29 dicembre 2015, in Atteggiamenti sociali, Motivazioni del nudismo con tag , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 3 commenti.

  1. io ci verrei volentierissimo , ma posso solo il sabato mentre le uscite sono solo domenicali.

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  2. anche a me può servire per le mie maratone.
    ciao e grazie

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