La mosca al naso


I protagonisti del fumetto di René Goscinny

I protagonisti del fumetto di René Goscinny

“NO!”

Un no secco, inappellabile, un no preconcetto, dato a priori, senza conoscenza e senza contatto. Un no che fa saltare la mosca al naso.

Tante le escursioni che ormai abbiamo fatto, tante le volte in cui siamo stati nudi, poche quelle in cui siamo dovuti stare sempre vestiti, tante quelle in cui abbiamo incontrato altri escursionisti, rarissimi i gesti di disapprovazione e nulle le lamentele (eccetto un unico caso, nel quale peraltro, a seguito del dialogo che ne è nato, si sono poi trasformate in interesse e accettazione). Abbiamo così maturato un’importante esperienza, un ormai valido supporto statistico che ci permette di fare affermazioni precise e ribattere a chi ci oppone un no.

Ecco, ogni tanto capita, poche volte, ma capita, è capitato.

Capita che Sindaci con la esse maiuscola venendo a sapere del nostro passaggio ci contattino per conoscerci, più spesso capita che, con nostro lieve disappunto, viga il più rigoroso silenzio, sebbene suoni come un “non possiamo sostenervi ma non vogliamo ostacolarvi” è comunque un incerto silenzio, qualche rara volta capita che qualche amministrazione si metta sul piede di guerra.

Capita, capita anche questo.

Le motivazioni sono sempre le stesse, quelle trite e ritrite giustificazioni che abbiamo più volte dimostrato essere fallaci, superate.

nuebam1“Ci sono le famiglie”, beh molte famiglie sono avvezze alla nudità e ormai le evidenze, con la conferma di diversi specifici studi sociali e pedagogici (alcuni esempi: “Experts say nudity in the home is key to promoting positive body image in children“, “Il nudismo è positivo per i bambini”“I bambini, il senso di vergogna e gli abusi”), dimostrano che le famiglie farebbero bene ad educare i propri figli alla nudità.

“È un luogo molto frequentato”, beh, in tale situazione ovviamente non ci spogliamo, ma sarebbe bello essere autorizzati a farlo:  quale migliore opportunità per favorire l’incontro e il dialogo? Quale migliore situazione per sperimentare e valutare? Si ha forse paura che molti ne restino indifferenti o che addirittura ne vengano coinvolti? Si ha forse paura di dover cambiare la propria opinione?

“Non c’è nulla che autorizzi”, beh ma nemmeno nulla che impedisca: la legge non vieta espressamente il nudo e tutte le sentenze (e ancor più significativi i tanti non luoghi a procedere perché “il fatto non sussiste”) dal duemila a oggi sono favorevoli alla nudità quando priva di ostentazione, quando motivata dalla situazione ambientale, quando portata con sana e dignitosa semplicità.

Foto Carla Cinelli

Comprendiamo che lo scranno su cui siedono sia bollente, comprendiamo il desiderio di non bruciarsi il sedere, comprendiamo la difficoltà della situazione, comprendiamo. Comprendiamo e siamo pronti a parlarne, siamo disponibili a trovare le giuste mediazioni. Giuste e mediazioni due parole che molto si discostano dall’imposizione, dal no aprioristico, due parole che esigono apertura, due parole che prevedono sperimentazione, ad esempio prendere dei sentieri e piazzarvi dei cartelli che indichino la possibilità di incontrare persone nude per vedere quanti sono coloro che rinunciano al passaggio e quanti quelli che, al contrario, effettuano comunque la loro escursione, ad esempio organizzare delle serate informative, organizzare delle manifestazioni nella regola dei vestiti facoltativi, noi siamo qui, siamo disposti a parteciparvi, vogliamo farlo, apposta abbiamo ideato la Zona di Contatto, per questo usiamo tutti i canali possibili per rendere pubbliche le nostre escursioni.

In questo mondo malato una delle cose che si sono dimenticate è l’idea di un’amministrazione al servizio del cittadino, un’amministrazione che opera a difesa dei diritti di tutti, un’amministrazione capace di andare oltre i pareri personali dei suoi componenti. Un Sindaco è ben diverso dal padre padrone, un Sindaco è il mediatore, colui che sa trovare in ogni caso il modo per dare a tutte le parti l’opportunità di esprimersi e di agire (vivere) secondo proprio desiderio, un Sindaco è il summo magister, l’educatore che per primo evolve e aiuta gli altri ad evolvere, il primo che comprende per aiutare gli altri a comprendere, il primo che si apre alle novità sociali per condurre gli altri ad analoga apertura, il primo che distingue l’insulso condizionamento dalla valida ragione e insegna a fare altrettanto. Vale per il nudo, ma vale anche per tantissime altre cose, tutti ne siamo coinvolti e tutti dovremmo intervenire a contrastare ogni aprioristica chiusura, a difendere il civile diritto alla libera azione.

Sindaco, sindaco, si…ndaco, si… Sindaco inizia con il sì

SÌ!

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Informazioni su Emanuele Cinelli

Insegno per passione e per scelta, ho iniziato nello sport e poi l'ho fatto anche nel lavoro. Mi piace scrivere, sia in prosa che in versi, per questo ho creato i miei tre blog e collaboro da tempo con riviste elettroniche. Pratico molto lo sport, in particolare quelli che mi permettono di stare a contatto con la natura, seguendo i suoi insegnamenti ho imparato a lasciar respirare il mio corpo e il mio spirito.

Pubblicato il 14 febbraio 2017, in Atteggiamenti sociali con tag , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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