Archivio mensile:agosto 2022

TappaUnica3V: il libro!


Sentiero 3V "Silvano Cinelli"

Come idea l’avevo già ventilata qualche anno fa, poi per varie ragioni era rimasta nel limbo, ora mi sono dato una mossa e in una settimana di intenso lavoro finalmente il libro è impostato. Ovviamente c’è ancora molto lavoro da fare ma dovrei poter uscire ai primi di gennaio 2023. Per ora eccovi quella che sarà la copertina.

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Essere ecologisti


C’è chi manifesta contro cave e cementifici ma poi non rinuncia alla casa in cemento.

Si protesta per le discariche ma non si attuano quei comportamenti che possono ridurre i rifiuti indifferenziati.

Ci si lamenta del traffico ma si usa l’auto anche per fare poca strada.

Si fa un gran parlare di esaurimento delle risorse naturali ma ci si ribella contro chi evidenzia che questo problema è determinato, in maggior percentuale, dall’eccesso di popolazione.

Si usano come il prezzemolo parole quali ecologia, sostenibilità, ecoturismo, rispetto ambientale poi non solo ci si ostina a usare l’abbigliamento, sicura fonte di inquinamento ambientale, ma addirittura si ostacolano o si criminalizzano coloro che, stando nudi, realmente vivono in modo ecologico, sostenibilte, rispettoso.

Invece di lamentarsi sarebbe opportuno cambiare innanzitutto il proprio modo di agire, si inizi con la cosa più facile, economica e salutare: l’abbandono delle vesti!

Ambientalismo criminale


Trasmissione sulla natura in televisione, un esperto parla di come sia necessario tornare a curare la montagna per contenere gli effetti disastrosi delle piogge intense, peccato non venga detto che a questo si è arrivati a seguito dell’idea ambientalista “la natura va lasciata a se stessa, il bosco si arrangia da solo”. Ecco come si arrangia da solo: migliaia di alberi morti e di rami secchi che al minimo colpo di vento crollano a terra aggiungendosi ai quintali di foglie morte per formare uno spesso strato di materiale impenetrabile alle piogge e da queste trascinato a valle dalle piogge andando a sfondare ogni ostacolo incontrato e a ostruire ogni forma di contenimento provocando inestimabili danni (e non solo alle strutture costruite dall’uomo, ma anche a quelle costruite dagli altri essere viventi).

Altra trasmissioni televisiva, presentatori e ospiti si accaniscono contro la plastica ree di inquinare l’ambiente, peccato che siano tutti vestiti e, per di più, con abiti sintetici e colorati. Se le botttigliette si possono gestire in modo adeguato ed ecologico, le microplastiche rilasciati dall’abbigliamento e dal suo lavaggio non si possono gestire: infatti rappresentano più di un terzo delle microplastiche in esso presenti.

Il tam tam mediatico ambientalista ed ecologista ha indotto molte persone a colpevolizzare le bottigliette usa e getta o le borracce in plastica per pubblicizzare le bottiglie in vetro e le borracce in metallo aventi il pregio di poter essere riutilizzate. Peccato nessuno tenga conto dell’elevata produzione di CO2 legata ai processi produttivi di tali prodotti e del fatto che prima o poi non potranno più essere riutilizzati: andranno a quel punto smaltiti, processo che presenta con maggiore complessità rispetto a quello della plastica (comunque riutilizzabile a lungo), oggi realizzabile con sostanza naturali assolutamente biodegradabili e con un bassissimo impatto sulla CO2.

Ambientalisti scendono in piazza per impedire l’apertura di nuove cave di marmo o cemento, peccato nessuno di loro rinunci alle case in cemento, ai pavimenti in marmo, eccetera, eccetera.

Non esiste un programma o un documentario naturalistico che evidenzino i danni prodotti dai veleni rilasciati in natura da chi ci cammina vestito: gli abiti per effetto della luce, del calore e del sudore rilasciano tonnellate di veleni. Certo si possono ridurre utilizzando vestiti non colorati e tessuti naturali, ma perchè non azzerarli (a costo zero) eliminando gli abiti?

Mi fermo qui ma si potrebbero fare altri esempi.

Benissimo aver cura dell’ambiente, ottimo cercare di essere ecologici, ma facciamolo con la testa: il sentito dire, il propagandato, l’inculcato da media e associazioni varie non sempre sono le soluzioni migliori, non sempre sono proposte valide, non sempre sono azioni esenti da difetti, spesso sono proposte fondate sull’effetto dirompente e forme di convenienza economica e/o politica.

Il vero ambientalismo, la corretta ecologia:

  • prevedono un impegno globale, non solo dove conviene;
  • necessitano di testa, non solo di cuore;
  • impongono il superamento di tabù sociali, come quello del nudo.

E’ di tutti


“E’ di tutti” è una delle affermazioni più utilizzate nel contradditorio per affermare il diritto, a imporre una certa limitazione d’uso:

  • “La montagna è di tutti per cui tu non puoi chiedere impianti di risalita.”
  • “Gli animali sono di tutti per cui tu non puoi cacciarli.”
  • “I pesci sono di tutti per cui tu non puoi pescarli.”
  • “La natura è di tutti per cui tu non puoi sfruttarla.”
  • “La città è di tutti per cui tu non puoi girarci a dorso nudo.”
  • “Le fontane sono di tutti per cui tu non puoi farci il bagno.”
  • “La spiaggia è di tutti per cui tu non puoi starci nudo.”

Invero tutte le affermazioni sopra riportate sono delle contraddizioni belle e buone: se una cosa è di tutti vuol dire che ognuno ne deve poter usufruire e deve poterlo fare nel modo a lui più congeniale.

P.S. 1

Ovviamente non sto dicendo che si possa riempire la montagna di impianti di risalita, che si possano uccidere senza limite gli animali, che si possa sfruttare la natura fino al suo esaurimento, sto solo dicendo che è impossibile educare le persone al loro rispetto affermando che sono di tutti: bisogna usare altre argomentazioni, e che siano coerenti.

P.S. 2

Sto invece affermando che, proprio perchè sono di tutti e dato che si tratta di azioni che non limitano agli altri la fruizione degli stessi luoghi, è insensato impedire alle persone di girare a dorso nudo nelle città, di fare il bagno nelle fontane (cosa che avviene quasi ovunque e solo in Italia provoca rimostranze e divieti), di stare nudo in spiaggia (e in ogni alto pubblico luogo).

Vergogna del corpo? Risolvila!


Se questa foto ti provoca fastidio sei condizionato… chiediti perchè non spogliarsi e risponditi sinceramente.

Se in questa foto vedi solo i genitali sei sesso centrico… guarda oltre, concentrati sul resto del tuo corpo.

Se in questa foto vedi solo il nudo hai un cattivo rapporto con il tuo corpo… prova una giornata domestica senza vestiti.

Se questa foto ti lascia indifferente sei mentalmente normalizzato nei confronti del corpo nudo… passa ai fatti.

Se in questa foto vedi l’azione del cammino sei pronto a spogliarti… fallo.

Se in questa foto vedi la naturalezza, la semplicità, la libertà probabilmente ti sei già spogliato qualche volta… benissimo, rifallo con maggior frequenza.

Se in questa foto vedi l’armonia è quasi certo che già hai sperimentato la nudità sociale… bravo, continua così.

Se questa foto ti invoca sensazione di libertà, di salubrità, di normalità è palese che sei già normalizzato alla nudità sociale… ottimo, diventane un promotore.

In ogni caso seguimi: leggimi su questo mio blog e partecipa alle escursioni di VivAlpe.

Seminatori d’odio


Non fatevi ingannare e trascinare da coloro che si limitano a denigrare gli altri: se sanno fare solo quello è perchè non hanno idee da proporre e validi argomenti per supportarle.

Photo by Gerd Altmann on Pexels.com
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