Archivio mensile:giugno 2024
Il sentimento di vergogna
Pubblicato da Emanuele Cinelli
La principale motivazione che viene messa in campo per rifiutare di mettersi nudi è la vergogna. Una delle frasi, che vorrebbero essere offensive, tipicamente rivolte ai nudisti è “sono come le bestie, privi di pudore e vergogna”. Chi cerca di diffondere la cultura del nudismo si vede spesso tacciato di non avere considerazione per l’altrui senso di vergogna. Molti coloro che condividono e sostengono l’idea che spogliarsi sia difficile, anzi, molto difficile, proprio in ragione della vergogna verso la propria nudità.
Ci sta, ma ci sta, escludendo dal discorso i (relativamente pochi) casi realmente patologici che necessitano di supporto medico, anche provare a ragionarci sopra. Anzi, è doveroso!
Prima di diventare nudisti quasi tutti avevano vergogna, poi, per un qualche motivo, hanno provato a spogliarsi e… bingo, nella stragrande maggioranza dei casi la vergogna è sparita nel momento stesso in cui erano nudi.
Io stesso avevo vergogna, molta vergogna, poi mi sono iscritto a un corso sub e mi sono trovato nello spogliatoio della piscina circondato da persone nude. Il primo giorno, quasi ad occhi chiusi, sono andato comunque nel camerino. Finita la lezione docce e… cavolo tutti nudi ancora, io, ovviamente, mi sono tenuto addosso il costume. La lezione successiva mi vergognavo di essere l”unico a usare il camerino e a fare la doccia in costume: via nudo come gli altri e… vergogna sparita.
Come chiunque può facilmente osservare e, magari, avrà già notato, i neonati e i bambini piccoli non mostrano vergogna e possono tranquillamente giocare nudi in spiaggio o altrove anche se circondati da tante altre persone.
La vergogna per il nudo non è un sentimento innato e nemmeno un sentimento che si forma spontaneamente dopo i primi anni dell’infanzia. La vergogna è un sentimento che richiede anni per formarsi e che si forma solo per effetto di un continuo e forte condizionamento sociale. Insomma, ben lungi dall’essere naturale, la vergogna è un sentimento inculcato, inoculato, forzatamente imposto.
Assolutamente falso che spogliarsi sia difficile, spogliarsi è molto facile: due gesti, due secondi e via, sei nudo. Difficile può essere trovarne la motivazione giusta, questa il più delle volte arriva casualmente e quando arriva lo spogliarsi è facilissimo. Difficile può essere trovare il momento migliore e la situazione più adatta, di sicuro è meglio iniziare nel contesto di un gruppo nudista piuttosto che da soli, meglio ancora se è un gruppo dove non esiste obbligo di nudità e si può rispettare il proprio tempo. Difficile può essere superare il periodo che precede il momento dello spogliarsi, quando la mente continuerà a invocare l’inculcata vergogna cercando di farci desistere.
D’altra parte, nella vita non ci limitiamo a fare solo le cose facili, anzi, spesso e volentieri dobbiamo o vogliamo affrontare enormi difficoltà eppure, anche in assenza di grandi benefici, lo facciamo e le superiamo. Perché non farlo per un qualcosa che può solo apportarci benessere, felicità e tanti altri effetti altamente positivi?
Qualsiasi sentimento che deriva dai condizionamenti sociali può essere difficile da rimuovere, ma non impossibile.
Vestiti può anche essere bello, nudi, però, è sicuramente meglio, molto meglio!
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