Archivio mensile:luglio 2023
VivAlpe 2023, statistica di metà viaggio
VivAlpe 2023, siamo a metà viaggio e allora tiriamo un poco di somme nella speranza possano servire da stimolo ad altri nuovi partecipanti.
- Uscite previste: 4
- Uscite effettuate: 4
- Chilometri percorsi: 32,5
- Metri di dislivello positivo effettuati: 2385
- Metri di dislivello negativo effettuati: 2385
- Ore di attività: 21
- Ore di cammino: 15
- Ore di sosta pranzi: 6
- Numero partecipazioni:
- uscita 1: 8 (2 solo breve accompagnamento)
- uscita 2: 12
- uscita 3: 6
- uscita 4: 14 (2 non eseguono l’escursione)
- Totale: 40
- Partecipazioni singole (venuti una sola volta): 16
- Partecipazioni ripetute: 10
- Nuovi partecipanti: 8
- Donne: 9
- Adolescenti: 1
- Fascia d’età: dai 13 ai 70 anni
Che dire, in passato ci sono state occasioni in cui la partecipazione all’uscita aveva raggiunto numeri maggiori, ma erano anni che si rimaneva sempre sotto i dieci per cui le cose stanno andando bene, anche perché ci sono partecipazioni di nuovi amici e amiche e le partecipazioni femminili, tipicamente ferme intorno le due unità, aumentano di numero. Dimostrazione che l’escursionismo in nudità inizia a fare proseliti, certo non tutti i partecipanti si spogliano, alle uscite di VivAlpe per mio espresso volere e per mia forte convinzione non c’è obbligo di nudità, ma intanto partecipano e questa è già ottima cosa: certifica che, contrariamente a quanto alcuni (nudisti e naturisti compresi, sic!) affermano specie tra i Sindaci e altre figure istituzionali, la convivenza tra persone vestite e persone nude è assolutamente possibile e già attuabile.
Grazie a tutti i partecipanti, grazie ai nuovi partecipanti che spero di poter presto ricontare, grazie a tutti coloro che sostengono la rinormalizzazione della nudità.
Grazie!
Naturismo, nudismo, nudo, quale termine?
Visto che ancor sento utilizzare queste parole in modo inopportuno, dato che ancora troppi si vergognano di parlare di nudo e nudismo e allora usano impropriamente la parola naturismo, essendo che queste due abitudini condizionano negativamente la rinormalizzazione del nudo, ecco per via di queste fastidiose osservazioni stavo per scrivere un articolo sull’uso delle parole naturismo e nudismo, ma mentre mi accingevo a scrivere mi sono ricordato di averlo già scritto e così, dopo averlo letto trovandolo tuttora molto attuale e valido e rilevando che già conteneva tutto quello che stavo per scrivere, invece di proporre un clone rimetto in evidenza quello che già avevo scritto.
Il lessico è avulso alla volontà di differenziare, ovvero alla tanta temuta e deprecata etichetizzazione delle cose e delle persone: le parole non hanno volontà, la volontà è propria delle persone e sono queste ultime, caso mai, a dare etichette e attraverso queste compiere atti di differenziazione e discriminazione.
Il lessico è questione tutt’altro che accademica: attraverso il lessico possiamo comprenderci, possiamo trasmettere messaggi comprensibili, fare in modo che gli altri possano capire con precisione quello che vogliamo dire. Insomma, attraverso il lessico comunichiamo e:
- un lessico errato comporta una comunicazione fallimentare;
- per una comunicazione efficiente è necessario usare un lessico corretto.
Ai fini della corretta comunicazione usare le parole corrette è, quindi, una necessità irrinunciabile: ve lo immaginate un mondo senza parole, o un mondo dove ognuno dia il significato che vuole alle parole che utilizza?
Nell’ambito del nudo…
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Pantaloncini EVADICT Baggy Trail: correre, o camminare, freschi e leggeri
Pantaloncino estremamente interessante per chi preferisce camminare nudo ma non sempre può farlo e in tal caso vuole avere un capo comodo, leggero e traspirante.
Nel contesto della corsa in montagna non c’è discussione: pantaloncini a tutta. In quello del trail c’è meno uniformità, chi usa il pantaloncino corto, chi quello al ginocchio, chi i corsari, chi i leggins e le norme impongono qualcosa di lungo a disposizione (non necessariamente nello zaino, talvolta basta averlo nella borsa dei punti di rifornimento): correndo per tantissime ore, a volte anche più giorni e più notti, è evidente che ci si deve equipaggiare a dovere e pensare al freddo. Nell’ambito escursionistico montano, invece, molti, pur animandosi in merito alla scelta delle migliori maglie traspiranti, ancora si ostinano a restare fedeli al pantalone lungo e storcono la bocca quando vedono qualcuno in pantaloncini: che sia retaggio culturale, paura delle bisce e delle zecche, timore per lo strusciamento contro erbe e rocce o altro in ogni caso farebbero meglio a prendere in considerazione un indumento più pratico e leggero.
Ecco…
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