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#Nudiènormale
Il nudo non è un momento, il nudo è il tutto.
Il nudo non è una stravaganza, il nudo è la nostra essenza.
Il nudo non è nemmeno una scelta di vita, il nudo è la vita.
Insomma, per farla breve…
Il nudo è la normalità!
Poesie di gioventù: Maria
Ti guardo,
ti osservo,
ti scruto da vicino,
ti studio in ogni particolare.
Belli e ben segnati i tuoi dolci occhi,
rosse e invitanti le tue morbide labbra,
bianco e smagliante il tuo fulgido sorriso.
Sembra un sogno, ma è realtà,
ti guardo e vedo uno splendido quadro.
I tuoi occhi mi ricordano il mare,
le tue labbra mi ricordano il fuoco,
il tuo sorriso mi ricorda la neve.
In te tutta la natura è rinchiusa,
in te la suprema bellezza dimora,
in te il grande Amor vivere vuole.
Ti mormoro parole d’amore,
tu rispondi con altre parole d’amore,
parole bellissime,
parole del cuore.
Ti bacio la bocca bella,
tu rispondi con altro bacio,
bacio soave,
bacio d’amore.
Ti sorrido guardandoti in viso,
tu rispondi con altro sorriso,
sorriso smagliante,
sorriso dell’anima.
Maria,
Amore,
o mio angelico custode,
o mia grande felicità.
Ti amo,
ti amo,
ti… amo!
Emanuele Cinelli – 27 marzo 1974
Poesie di gioventù: Bufera
Soffia il vento,
sibilando tra le cime.
Cade la neve,
imbiancando la valle.
Cala la nebbia,
impedendo la vista.
Sembra la fine del mondo,
non si può più avanzare,
bloccati siamo a metà parete.
Non è la prima volta,
ma ogni volta è come se fosse la prima.
Un senso ci attanaglia il cuore,
un senso di paura ci corre nella mente.
Si pensa alla morte,
la morte in parete,
la più brutta di tutte:
attaccati a un chiodo,
sballottati dal vento,
acciecati dalla neve,
induriti dal freddo.
Si pensa alla morosa,
si pensa alla famiglia,
si spera di resistere ancora.
Emanuele Cinelli – 26 marzo 1974
Poesie di gioventù: Baciarsi
Gesto d’amore,
gesto semplice,
gesto gentile,
posare labbra
sulle labbra.
Baciarsi vuol dire amarsi,
baciarsi vuol dire
esprimere i propri sentimenti.
Semplice è baciarsi,
semplice è compiere questo gesto,
semplice e…
per questo romantico.
Baciarsi è amarsi,
amarsi è volersi bene,
volersi bene è baciarsi.
Emanuele Cinelli – 26 marzo 1974
Poesie di gioventù: I love you, you love me.
I love you,
Io amo te,
questa è la prima verità,
questa è la mia gioia,
la mia e la tua felicità.
You love me,
tu ami me,
questa è la seconda verità,
questa è la tua gioia,
La mia e la tua felicità.
I love you, you love me,
il nostro felice amore,
il nostro gioioso vivere insieme,
questo è quello che abbiamo,
questo è quello che vogliamo
continuare ad avere.
Amore, io dico a te;
amore, tu dici a me,
ci comunichiamo quello che sentiamo,
insieme felici momenti passiamo.
I love you,
you love me.
Emanuele Cinelli, 26 marzo 1974
Poesie di gioventù: Soli fra tanta gente
Soli noi siamo,
eppure intorno a noi ci sono persone,
molte persone.
Parliamo, ci amiamo,
come se nessuno ci potesse vedere,
eppure vederci gli altri possono.
Il nostro amore estranei al mondo ci rende,
ci porta negli infiniti spazi del tempo,
ci porta lontano dal luogo in cui siamo.
Nei prati verdi della montagna ci troviamo,
sdraiati sull’erba ci guardiamo,
un coro di fringuelli canta per noi,
il rumore d’una cascata arriva da poco lontano.
Siamo felici, immensamente felici,
siamo insieme, insieme ci amiamo.
Fra tanta gente noi siamo,
eppure soli ci sentiamo.
Soli fra tanta gente.
Emanuele Cinelli, 26 marzo 1974
Poesie di gioventù: Sentimento
Profondo nel cuore,
profondo nell’anima,
io sento qualcosa
ma non riesco a scrivere cosa.
Sento un forte peso,
sento un’invincibile tristezza,
sento che voglio vederti,
sento che non riesco
a sopportare la tua lunga mancanza.
Sento di amarti,
sento di adorarti,
sento che tu sei
il mio più grande sostegno,
il mio più grande pensiero,
la mia più grande passione.
Sentimento,
oggetto astratto,
oggetto invisibile,
oggetto indescrivibile.
Emanuele Cinelli – 6 marzo 1974
Poesie di gioventù: Lontananza
Io a Ponte di Legno,
tu a Brescia.
Questo per sei giorni,
sei giorni e otto notti.
Troppo tempo,
troppo lontani.
Lontananza,
perché sei entrata nella nostra vita?
perché esisti?
Se non esistesse la distanza,
se tutto fosse vicino,
che bello sarebbe il mondo:
io, ora, vicino a te sarei
e tu, ora, vicino a me saresti;
noi due saremmo vicini
e insieme saremmo.
Ma la distanza esiste,
esistono le cose lontane,
esiste il dolore di non poter stare insieme.
Emanuele Cinelli – 6 marzo 1974
Poesie di gioventù: Dopo tre giorni
È mercoledì,
con questo tre giorni son passati,
tre giorni senza vederti,
ti ho solo sentita per voce,
ti ho solo osservata in fotografia,
ti ho solo pensato nel cuore.
Mai ho potuto stringerti fra le mie braccia,
mai ho potuto posare le mie sulle tue labbra,
mai ho potuto cogliere la fulgida luce dei tuoi occhi.
Conto i gironi, le ore, i minuti,
perfino i secondi,
sono ansioso di rivederti.
Amore ti aspetto!
Emanuele Cinelli – 6 marzo 1974
Poesie di gioventù: Attendere
Lunga è l’attesa
ed estenuante.
L’angoscia il mio spirito assale,
la tristezza la mia anima rapisce.
Aspetto il tuo arrivo,
lo aspetto con ansia.
Per correre far il tempo
Mi convien qualcosa affaticare.
Di un modellino la costruzione inizio,
ma essa al termine già volge
ché poco tempo è passato.
Leggo qualcosa,
ma pesante è la lettura
quando qualcuno si aspetta.
Ascolto gli uccellini cantare,
guardo le nuvole passare,
ma il tempo veloce non scorre.
Lentamente il suo cammin percorre il sole,
lentamente segna l’orologio i minuti.
Finalmente ti vedo arrivare,
il cielo d’improvviso s’illumina,
s’illumina di luce,
la luce che dal mio cuor scaturisce.
Finalmente tra le mie braccia ti stringo,
finalmente.
La mia gioia più grande è questa,
‘na gioia pagata.
Pagata col dolore dell’attesa,
pagata col sudore dell’anima.
Pagata ma, per questo, meritata,
pagata ma desiderata,
pagata ma ricevuta.
Pagata ma meritata.
Emanuele Cinelli – 16 febbraio 1974
Poesie di gioventù: San Valentino
Maria,
in questo particolare giorno,
in questo felice momento,
io dico “Ti amo”!
Tre volte lo dico,
tre volte
le mie labbra questa parola
pronuncian,
tre volte.
Tre perché tre è il numero eletto,
tre perché tre è il nostro fattore comune.
Mentre scrivo guardo la tua foto,
la guardo e m’ispira,
mi suggerisce parole d’amore,
mi mormora pensieri di lode.
Tu vedermi non puoi,
i miei occhi piangon di gioia,
son lacrime dolci,
lacrime felici.
Scrivo una promessa d’amore,
d’amore eterno,
come eterna è la terra,
come eterno è il sole,
come eterno è l’amore.
Io t’amo,
t’amo immensamente,
il cuore quando lontana tu sei mi piange,
ma ride quando a me tu sei vicina.
La Fiducia protegge il nostro amore,
amore nuovo,
amore sentito,
un amore iniziato con l’anno,
un amore per questo fortunato.
Piango, gioisco,
son triste, son felice,
tutto insieme.
Milioni di passioni ardon nel mio cuore,
tutte insieme,
tutte con un unico sfondo,
tutte con un unico legame,
tutte per te,
Maria!
T’amo, t’amo, t’amo!
Emanuele Cinelli – 15 febbraio 1974
Poesie di gioventù: Notte stellata
Scende la notte,
il buio tutto avvolge,
nel mentre milla piccoli lumicini
nel ciel s’accendono,
sono le stelle
che come piccoli diamanti
circondan la luna
regina del cielo.
Inutile contarle,
sono troppe.
Le ammiro
e l’animo ribollir mi sento.
Mi vien da pensare
al rapporto uomo-natura,
rapporto funesto,
segno di morte.
Mi chiedo cosa abbiam fatto
per meritare questo dono,
questo dono meraviglioso
che è la natura.
Perfino mi volto,
mi volto vergognoso,
non oso guardare il cielo.
Mi vergogno del nostro mondo civile,
civile solo per dire,
incivile per fatto.
Noi la natura abbiamo distrutto,
noi l’inquinamento abbiamo portato,
e con esso la morte,
la devastazione.
Le piante muoiono,
muoiono sotto il peso
dei fumi nell’aria dispersi;
gli animali muoiono,
muoiono perché nutrirsi non possono;
le acque muoiono,
muoiono diventando grandi serbatoi
di chimici prodotti.
Tutto muore,
solo noi viviamo,
ma non vivremo a lungo,
se non rimediamo
pure noi moriremo.
Perché vogliamo distruggere la vita?
Perché non vogliamo amare e rispettare la natura?
Perché nessuno pensa a quello che fa?
Perché, perché?
Emanuele Cinelli – 31 gennaio 1974
Poesie di gioventù: O mia tenda
Piccola tenda,
piccola dimora,
tante volte il tuo riparo mi hai offerto,
tante volte le notti sotto il tuo telo ho passato.
Piccola ma grande,
piccola sei ma utile mi sei stata,
senza di te mi sarei raffreddato,
senza di te le notti alle stelle avrei passato.
Sotto le intemperie,
sotto le stelle,
tu sempre mi hai protetto.
Chiuso nel tuo interno dormivo,
dormivo beato e ben riparato.
So che, come in passato,
anche in futuro mi servirai,
per questo ti ringrazio,
per questo di te son contento.
Grazie o mia tenda,
grazie o mia piccola compagna,
compagna di tante avventure,
avventure felici e serene.
Grazie.
Emanuele Cinelli – 31 gennaio 1974
Poesie di gioventù: Allegra compagnia
Allegra compagnia
amici sportivi.
Noi tutti della montagna amanti siamo,
della montagna inviolata,
della montagna solitaria.
Sia d’estate,
sia d’inverno,
le sue pendici affrontiamo.
Sciando o arrampicando,
sotto il sole o nella bufera,
noi sempre ridiamo,
allegra compagnia noi siamo.
Emanuele Cinelli – 20 gennaio 1974
Poesie di gioventù: Scalata
Tac, tac, tac,
il chiodo è piantato,
fisso il moschettone,
infilo la corda,
poi salgo ancora.
Le mani cercano appigli,
i piedi cercano appoggi.
Arrampico lungo la ripida parete,
confido in me stesso,
nella mia forza,
nella mia resistenza,
nel mio coraggio.
Unica debole sicurezza un chiodo,
sperando che non ceda se cado,
ma se cede il volo si fa inebriante,
volo sperando nei compagni,
sperando che reggano al colpo.
Conviene non pensarci,
continuare a salire,
piantando un chiodo dietro l’altro,
fissando i moschettoni.
Sempre gli stessi gesti,
sempre gli stessi pensieri.
Arrivo su una cengia,
mi fermo,
aspetto i compagni,
poi riparto.
Il tratto più difficile
sopra la mia testa è situato,
dure e lisce placche granitiche,
non un appiglio,
non un appoggio,
i chiodi si piegano su di esse.
Si sale lungo le strette fessure tra placca e placca,
infilando un cuneo di legno,
su questo si fissa un chiodo,
so che se cado i chiodi non reggerebbero.
La salita è estenuante,
fisicamente e psichicamente affaticante,
comunque continuo.
Il tratto è superato,
la vetta è vicina.
Nell’ultimo sforzo,
con rinnovato slancio,
l’ultimo di parete tratto
d’un sol colpo ho superato.
Raggiunta è la vetta,
vittoria,
insieme esultiamo.
Tre punti neri sulla vetta bianca,
da valle ci guardan i nostri amici,
tutta la scalata han seguito
e con noi felici esultan.
Vittoria, vittoria,
una foto ricordo,
una bottiglia stappata.
Poi per la normale via si scende,
felici noi siamo,
contenti scendiamo.
Emanuele Cinelli – 18 gennaio 1974
Poesie di gioventù: Amore!
Amore!
Cosa vuol dire questa parola?
Difficile dirlo,
ma quando vien lo senti:
un peso sul cuore,
un fuoco nell’animo,
un pensiero nel cervello,
campane che suonan a festa,
immensa felicità,
voglia di stare insieme.
Amore!
Una parola di fiore,
una parola che è un futuro.
Amore!
Un bacio di fuoco,
un triste saluto,
una foto in tasca.
Amore! Amore! Amore!
Sentimento di passione,
sentimento di gioia.
Amore!
Emanuele Cinelli – 16 gennaio 1974
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