Archivio mensile:ottobre 2013

Leggere l’arte della scrittura


1806Col passare degli anni aumenta in me l’impressione che sempre meno persone sappiano leggere l’arte della scrittura pur restando più o meno percettive nei confronti delle arti più figurative, quali la pittura o la fotografia.

Vedo tendenze alla lettura del pensiero, cioè ad attribuire allo scritto intenzioni e affermazioni che invero nello stesso non sono rilevabili, trasferendovi, in modo rigido e assolutistico, la propria cultura, il proprio vissuto, il proprio modus operandi anziché lasciarsi trasportare dalla cultura, dal vissuto e dal modus operandi dello scrittore.

Vedo una lettura limitata alle metodiche illuministe, l’estrema ratio, o romantiche, il trasporto del sentimento, mentre restano totalmente incompresi e rifiutati i lavori nei quali l’autore, esattamente come un pittore futurista o impressionista, si apre alle licenze poetiche e lascia scorrere la propria narrativa senza farsi vincolare dai limiti del raziocinio e dalle strette mura della realtà.

Ecco alcuni esempi

Perché? (prefazione al successivo)

Ecologia del nudismo (criticato perché il bimbo non parla da bimbo, eppure è, questa, una formula utilizzata da alcuni film di grande successo)

Viaggi intersiderali

Chi siamo, cosa siamo, è l’etichetta a farci diversi?

Concorso per opere sul nudismo: Il sole è Nudo


Attraverso la sinergia tra l’Associazione culturale BraviAutori e la comunità de iNudisti, prende avvio un mirabile concorso per opere sul nudismo finalizzato alla realizzazione di un prezioso libro antologico sul tema del nudismo.

Di seguito riportiamo per esteso il bando di concorso, altrimenti scaricabile da qui!

Partecipate, partecipiamo, numerosi, grazie!


Il sole è nudo

ovvero: quando ci si veste di libertà

bando di concorso per opere sul nudismo (da un’idea di Angelo Manarola)

 

Opere ammesse

Sono ammesse opere in italiano che mettano a nudo la pratica del nudismo, raccontate attraverso qualsiasi prospettiva, realmente vissuta, ipotizzata o di fantasia.

Stare nudi al mare o in montagna o dovunque, da soli o accanto ad altri, avvolti dalla sensazione della sola natura addosso. Raccontateci le vostre esperienze, le opinioni e tutte le riflessioni che questa pratica può suggerirvi. Chi pratica nudismo o naturismo? Chi ha mai pensato di provare? Chi lo ha fatto? E se sì, perché è successo? Quali sono state le personali sensazioni o esperienze? Cosa lo ha spinto a diventare o provare a essere un nudista?

Sicuramente chi lo vive o l’ha vissuto, sostiene che non si tratti di sesso o esibizionismo. Chi non vuole provare, d’altro canto e qualunque siano le sue argomentazioni, è sicuramente incontestabile. Fatto sta che tale pratica in molti Paesi Europei è una consuetudine; in Italia, invece, nonostante ci siano migliaia di praticanti, è osteggiato.

Questo tema non vuole essere un dibattito pro o contro; questo non ci riguarda. Vi invitiamo, invece, a proporre un testo, una poesia o una raffigurazione grafica su un vostro pensiero oppure un’esperienza o anche, perché no?, un sogno.

Gli autori, se vogliono, possono inviare fotografie, disegni o lavori grafici originali per corredare il loro testo (vedi nota sulle immagini).

L’opera, solo una per autore, deve essere inedita. Per “inedita” intendiamo un’opera i cui diritti siano pienamente nelle mani dell’autore. Il contenuto dell’opera non deve essere pornografico, pedofilo, antireligioso, politico, razzista, diffamatorio o eccessivamente scurrile.

I documenti da inviare sono i seguenti:

il testo,

in formato .odt, .docx, .rtf o .doc (LibreOffice, OpenOffice, Word), non oltre le 10.000 battute spazi inclusi, senza formattazioni del testo (nessun corsivo o grassetto). Se è necessario evidenziare una parola, è meglio usare le virgolette;

dichiarazione di proprietà e di unicità dell’opera

Il sottoscritto “…” dichiara che l’opera in allegato intitolata “…” è inedita e di mia esclusiva proprietà. In fede… “firma” (per “firma” intendiamo il nome per esteso dell’autore);

dati anagrafici e biografia

dati pubblici: l’autore può allegare una nota personale o una breve biografia, l’indirizzo email e il sito personale che, in caso di pubblicazione dell’opera, potrebbero essere inseriti sotto il proprio nome;

dati riservati: se l’autore non desidera che i propri dati personali vengano resi pubblici, dovrà specificarlo chiaramente nel corpo dell’email o nei dati personali.

Dati anagrafici ed e-mail sono obbligatori e non saranno utilizzati in alcun modo se non nella normale amministrazione del concorso e per eventuali comunicazioni con l’autore;

autorizzazione a pubblicare l’opera

in caso di valutazione positiva da parte della Commissione interna, l’opera sarà inclusa nella raccolta “Il sole è nudo”:

Autorizzo la pubblicazione dell’opera intitolata “…” per i soli fini del concorso per l’antologia “Il sole è nudo”. In fede… “firma” (per “firma” intendiamo il nome per esteso dell’autore).

Invio dell’opera

Il materiale deve essere inviato a solenudoconcorso@libero.it.

Il concorso scade quando la redazione selezionerà sufficienti opere idonee alla pubblicazione. La lettura e la selezione avverrà man mano che le opere perverranno presso la nostra email. Sul forum di BraviAutori.it potrete informarvi in qualsiasi momento su quanti e quali racconti saranno stati selezionati.

Ogni email pervenuta riceverà una conferma di ricezione. Se non riceverete entro una settimana tale conferma, vi invitiamo a rispedire l’opera.

È possibile partecipare con uno pseudonimo. In questo caso tale volontà deve essere specificata chiaramente nella email usata per l’invio dell’opera, o nell’opera stessa. I reali dati anagrafici, in ogni caso, sono obbligatori.

È possibile partecipare con opere a più mani.

I testi selezionati, se ce ne saranno a sufficienza, saranno inseriti nell’antologia “Il sole è nudo“. L’antologia sarà autoprodotta da BraviAutori.it mediante il POD (Print On Demand).

Ecco la nostra vetrina su Lulu: www.lulu.com/spotlight/BraviAutori

e la vetrina su BraviAutori.it: www.braviautori.com/pubblicazioni.

Nota sulle immagini

L’ immagine può essere una fotografia, un disegno o un elaborato digitale di qualsiasi peso e formato grafico. È preferibile un taglio quadrato. L’immagine deve essere vostra e dovrete specificarlo chiaramente nella dichiarazione di paternità.

Commissione di valutazione

La Commissione che valuterà i lavori da pubblicare è formata da:

  • rappresentanza di esperti della pratica, etica e realtà oggettive del nudo/naturismo:
    • Staff tecnico del sito inudisti.it:
      • Andrea Galvan (gestore e proprietario)
      • Massimo Lanari (amministratore)
      • Emanuele Cinelli (caporedattore rivista elettronica interna)
      • Domenico Corradin, Mauro Esposito e Gian Piero Salvatore (moderatori);
    • Andrea Mirabilio segretario ANAB (Associazione Naturista Abruzzese);
    • Leonardo Rosso presidente Unione Naturisti Sicilia;
    • Francesco Ballardini presidente A.N.ITA (Associazione Naturista Italiana);
    • Vincenzo Barone referente ufficiale di UNI Campania;
    • Lorena Franchi consigliere in A.N.E.R. (Associazione Naturista Emiliano Romagnola);
    • Stefano Morra consigliere in UNI Lazio;
  • Angelo Manarola ideatore del concorso;
  • Consiglio amministrativo dell’associazione culturale BraviAutori;
  • la SALVO, ovvero la Squadra Anonima Lettori Volontari Onnivori, che tanto bene ha lavorato finora per tante altre antologie;
  • singoli autori e appassionati, che preferiscono restare anonimi.

Le opere pervenute saranno sottoposte, in maniera anonima, alla Commissione. Le sue valutazioni saranno insindacabili. La Commissione interna si riserva la facoltà di suggerire alcune modifiche ai testi inviati, che l’autore sarà libero di accogliere o meno. In tal caso l’autore potrà sottoporre nuovamente l’opera al vaglio della commissione.

Premi in palio

Pubblicazione dell’opera nell’antologia “Il sole è nudo“.

Eventuali altri premi potrebbero aggiungersi durante lo svolgimento del concorso.

Quota di partecipazione

La partecipazione è gratuita e non c’è alcun obbligo di acquisto.

Questa antologia, così come tutte le nostre iniziative, non è a scopo di lucro ma ha l’obiettivo di valorizzare l’impegno e il talento degli autori e sostenere l’associazione culturale BraviAutori che, da quando è nata, si impegna a pubblicare opere online e a fornire gratuitamente molti servizi utili agli scrittori/artisti. Ecco perché, seppur non obbligatorio, gli autori selezionati e l’associazione culturale contano di essere premiati con l’acquisto e la lettura. Aiutateci, in ogni caso, a diffondere i titoli delle nostre antologie negli spazi sociali che frequentate.

 Privacy e diritti d’autore

I dati personali, in base alla legge per la privacy, saranno utilizzati solo ed esclusivamente per la gestione del concorso ed eventuali contatti tra http://www.braviautori.it e gli autori partecipanti.

Le opere pervenute non saranno divulgate in altri modi all’infuori, in caso di selezione, della loro pubblicazione in “Il sole è nudo“.

I testi restano di proprietà degli autori e sono da intendersi “in prestito” esclusivamente per questa pubblicazione. Questo vuol dire che, se dopo aver pubblicato nella nostra antologia riceverete altre proposte di pubblicazione da parte di altri siti o editori, per quanto ci riguarda sarete liberi di accettare senza chiederci alcun permesso. Anzi, siamo i primi a suggerirvi di non fermarvi a questa nostra iniziativa e farvi leggere il più possibile partecipando ad altre iniziative simili e gratuite!

Contatti

Per qualsiasi informazione e per inviare le opere: solenudoconcorso@libero.it.

Sito: http://www.braviautori.it/

Raccomandiamo una partecipazione massiccia e un’altrettanta massiccia divulgazione di questo concorso che, ne siamo certi, si concluderà con un bellissimo libro!

Ringraziamenti

Alcuni siti web e Associazioni nudo/naturiste hanno voluto ospitare e promuovere questa nostra iniziativa nelle loro pagine e nei vari gruppi Facebook e similari. Di seguito, in ordine cronologico, chi ha comunicato, nero su bianco, il proprio appoggio:

iNudisti – un grazie particolare a tutto lo staff dei loro collaboratori che hanno prontamente ed entusiasticamente condiviso e spronato la nostra avventura fin da quando era solo poco più che un’idea, con un affettuoso pensiero al Sig. Massimo Lanari (A_fenice),  che ha provveduto in prima persona, attraverso le sue amicizie e conoscenze, a diffondere e sponsorizzare l’eco della nostra iniziativa.

Club Naturismo

Associazione Naturista Abruzzese

AssoNatura

Associazione Naturista Italiana  A.N.ITA

Unione Naturisti Campania

Unione Naturisti Siciliani

A. N. E. R. Associazione Naturista Emiliano Romagnola

Unione Naturisti Italiani –  sez. del Lazio

Cordialmente
Angelo Manarola e
lo Staff di BraviAutori.it


Paura e libertà: vivere e morire a 15 anni


Un ragazzo di quindici anni si è impiccato… Una notizia tristissima che lascia sempre perplessi e con molto amaro in bocca.

Noi tutti, la società nel suo complesso si sente in colpa se invece di accogliere un ragazzo esuberante, vivace, pieno di energia, di allegria e di voglia di vivere è la causa di una resa incondizionata e senza appello.

Il male è irrisarcibile, definitivo, irrevocabile. Incomprensibile.

Christian Adamek non si è ucciso perché era depresso, per un brutto voto, per difficoltà in famiglia, per una delusione d’amore, per il bullismo dei compagni… Si è ucciso per un motivo banale, per uno scherzo, per una delle tante contraddizioni delle nostre società “avanzate” e “civili”; contraddizioni che prima o poi scoppiano come un bubbone. Una di queste contraddizioni è che il fatto è avvenuto in un Paese (gli Stati Uniti) dove si magnificano corpo e salute e si sottomettono mente e carattere; dove è diffusa una pornografia violenta ed estrema e Facebook fa la madonnina infilzata. E che dire – sempre per rimanere in ambito anglosassone – delle partite neozelandesi di rugby con giocatori che indossano la sola maglietta che avevano quando son nati e il canguro dello zoo con i genitali pixellati? E del tira-e-molla fra la polizia inglese e Steve Gough?

Per una scommessa e un video su YouTube Christian Adamek ha attraversato nudo il campo da gioco della scuola durante la pausa di una partita: cinque secondi di libertà, rubata e sacrosanta, che si esaurisce in una risata, in uno sberleffo anticonformista e trasgressivo, senza malanimo, senza cattiveria. Contro norme fin troppo sicure di essere sempre nel giusto.

Casi di streakers ormai non fanno più notizia, al punto che non vedo troppo lontano il giorno in cui per protesta, per gioco, per goliardia, vedremo il pubblico di uno stadio intero invadere il campo da gioco in veste da streakers.

Christian Adamek non si è ucciso per la vergogna di esser stato visto nudo, di essere semplicemente e spontaneamente un ragazzo che ama giocare e scherzare. Si è ucciso perché per questo suo gesto è stato estratto il cartellino rosso dell’espulsione e l’ipoteca a vita di essere iscritto (per eccesso di zelo dei dirigenti scolastici) nel registro dei “sex offenders”. Un pugno in pancia di una violenza che letteralmente gli ha tolto il respiro. Si è ucciso sopraffatto dalla paura, perché non aveva più futuro, qualcuno gli aveva cancellato questo diritto. C’è qualcosa di immensamente sproporzionato e di assolutamente inadeguato: leggi, regolamenti, provvedimenti, punizioni esemplari che schiacciano all’improvviso un ragazzo come un macigno, come fosse uno scarafaggio. Non è corretto usare la Legge come deterrente terroristico, non è civile, non è educativo. Una presunta offesa al pudore pagata con la vita! A 15 anni! Non è forse troppo?

Non sarà facile per nessuno lavarsi la coscienza col dire che in definitiva è stata una scelta del ragazzo, che si è giudicato da sé, che nessuno ha colpa se aveva un senso morale un tantino esagerato, che gli adolescenti – si sa – sono ancora fragili, si devono fare le ossa; se non sanno gestirsi è ora che imparino, non bisogna confonder la tolleranza col lassismo; una scuola dovrà pur insegnare qualcosa, i veri valori, mettere e far rispettare i famosi paletti, altrimenti è il caos, e si abdica al mandato che la società, i genitori le hanno affidato…. Ma in fin dei conti, ufficialmente, nessun provvedimento era stato ancor preso. Diciamo che il ragazzo ha amplificato le proprie stesse paure…

Walt Disney, sprovvedutamente (?), nella sua Fantasia ha fatto intendere che il fuoco della passione, il fuoco che abbiamo nel sesso siano uguali al fuoco dell’inferno e che questo fuoco provenga dal sesso di Satana. Il messaggio è più che chiaro: non scherzare col fuoco! Col male non si scherza, non si viene a patti: tolleranza zero! Dovere della scuola (e della società) è isolare i violenti, chi dà il malesempio, le mele marce. Per il buon nome della scuola, degli insegnanti e per rispetto degli alunni stessi e delle loro famiglie. [Per motivi di copyright non è possibile riprodurre l’immagine, vi rimando a questo link (nella pagina cercate il nome del diavolo, Chernabog – dal nome del Demone del Buio del folklore protoslavo, Černobog]

 Forse ha ragione Durkheim che circa un secolo fa diceva: «il pensiero scientifico non è altro che una forma perfezionata di pensiero religioso» (Les formes élémentaires de la vie religieuse, 1912, p. 613); alla luce di questo caso potremmo parafrasare la frase dicendo che «il concetto di stato/società non è altro che una versione laicizzata del concetto di religione/chiesa». Sembra infatti che la società, con le sue leggi, costumi e imposizioni usi i medesimi metodi, gli stessi zuccherini e ostracismi, faccia perno su fondamenti assiomatici come fossero dogmi. La società ci fa liberi, ci salva, ci emancipa… ci protegge. Fuori ci sono i banditi, gli eslege, gli apolidi, i tentennini, i terroristi.

Com’è possibile dire che Christian non accettasse le regole, se ha dimostrato col proprio suicidio che l’appartenenza alla società e alla scuola per lui erano importanti quanto la vita. Fare lo streaker non è stato un gesto di sfida, di ribellione, di disprezzo o dileggio dell’ordine costituito. Nulla di tutto questo. L’ha fatto per il suo gruppo ristretto, una ragazzata, una scommessa, e vincendola si è assicurato il consenso e la solidarietà del suo gruppo, una prova di coraggio, di auto-affermazione, di lealtà. Non supponeva minimamente che la promozione da un lato potesse equivalere a una bocciatura dall’altra: è così dunque che adulti e ragazzi si conoscono? A questo si riduce, nei fatti, il tanto strombazzato “dialogo”, il paternalistico “ascolto”?

La sproporzione è anche nel considerare “sex offender” un ragazzo di 15 anni. La cronaca non manca di darci notizia di episodi certamente esecrabili e deplorevoli. Ma mi volete spiegare che cosa aveva la corsa di Christian di “sessualmente offensivo” e per chi? Chiediamoci pure se i cinque secondi su YouTube fu vera gloria. Mi chiedo anche: fu vero oltraggio? Una cosa è certa: è la legge che crea il crimine e il criminale… o li copre. Facciamo e disfiamo, ma poi i nodi prima o poi vengono al pettine ed a pagare, come sempre e per primi, son solo degli innocenti.

C’è qualquadra che non cosa :)


L’Italia non ha una legge che di fatto vieti il nudismo, in Italia le persone sono materialmente sempre più tolleranti verso il nudismo, anzi molti sono coloro che si dichiarano pronti a mettersi nudi qualora la cosa venissi legislativamente formalizzata come sicuramente lecita e diventasse così usuale.

Nei paesi anglosassoni l’idiosincrasia verso il nudo non solo è molto più diffusa che in Italia, ma in alcuni paesi si rischia la galera se nudi ci si mette in casa propria o in altra sede privata, eppure….

Eppure in questi stessi paesi anglosassoni le leggi ammettono il nudo durante le manifestazioni pubbliche, è riconosciuto il diritto delle persone di manifestare usando anche la nudità, gli studenti possono organizzare goliardiche feste nude all’interno dei college, si organizzano biciclettate e nuotate nude, si tengono incontri sportivi ufficiali dove gli atleti sono nudi, eccone un esempio palese (notiamo solo una curiosità: gli uomini sono nudi, le donne no, boh!)

Che forse la motivazione risieda nella debolezza con cui molti nudisti italiani difendono la propria causa?

VIDEO HIGHLIGHTS: Nude rugby takes place in Dunedin ahead of Bledisloe Cup Test

Riflessioni su un settembre naturista in Abruzzo


Dalla e-Zine de iNudisti…. A conclusione di un positiva stagione naturista abruzzese, eccovi il riepilogo degli eventi più significativi a cura del segretario dell’ANAB: Andrea Mirabilio

Riflessioni su un settembre naturista in Abruzzo

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Possibile impossibile possibile


1806Un cavallo chiese alla zia
quand’è che suona la via.

L’albero rispose al monte
c’è il sole dentro la fonte.

Pesci che vanno
dal serpente senza danno.

Il pittore senza pastello
scolpisce sul fustello.

Cose che vanno,
vengono che cose,
il possibile
si fa impossibile
e l’impossibile
diventa possibile.

Orgogliosamente Nudi: ultima escursione 2013


IMG_6313La mattinata si presenta con cielo parzialmente sereno e temperatura gradevole, larghe chiazze d’azzurro spezzano la monotonia della nuvolaglia nera che si alterna a deliziosi spruzzi di panna montata, ehm nuvolette bianche. Sotto a questa tela pittorica verdi montagne placidamente riposano asciugandosi dalle acque delle recenti piogge e sotto a queste i tetti rossi delle case di Avenone, tra le quali quattro viandanti e un cane s’incamminano con passo sicuro e celere, inerpicandosi lungo la stradina che solca i dolci pendii del monte Valsorda.

Undici s’erano invero iscritti, ma, ancora una volta, le previsioni del tempo sono intervenute a smorzare entusiasmi e partecipazioni. La realtà appare essere invece molto più favorevole all’ennesima escursione nudista a cui i nostri si stanno appressando, certo non sono le calde giornate di piena estate, però male non stanno e ben presto le giacche svaniranno negli zaini, seguite dopo poco anche dalle maglie e dai pantaloni, resteranno, ultimo baluardo tessile, solo le magliette: nudisti sono, non impudenti votati alla polmonite.

La salita ora s’è fatta più dura e il passo è sensibilmente calato, sopra le teste le rudi pareti del Monte Tigaldine, all’orizzonte i monti che separano la Val Sabbia dal Lago di Garda, più lontano il monte di Gavardo. L’azzurro ha purtroppo abbandonato il cielo, ora uniformemente grigio, un grigio non minaccioso, ma comunque nemmeno invitante ad un lungo cammino: decidono di invertire il giro, aprendosi così la possibilità di una comoda via di fuga qualora la pioggia dovesse farsi più minacciosa.

IMG_6312La variante li porta velocemente a Malga Piombatico, dove la presenza di alcuni cacciatori impone l’uso del pareo o dei pantaloncini. Poco oltre si dovrebbero alzare sulla destra per ripidissimi pascoli, ma le condizioni atmosferiche consigliano un’altra variazione. Trovano un posto dove fermarsi a mangiare qualcosa e poi, ritornati a Malga Piombatico, giù verso valle per un comodo sentiero con scorci fantastici nel colorato bosco autunnale ricco di funghi, una varietà di specie incredibile: Lepiota Procera, Russula Cyanoxantha, Armillariella Mellea, Cortinarius Traganus, Lactarius Sanglifluus, Clavaria Flava, Clavaria Truncata, Clitocybe Clavipes, Coprinus Comatus, Geaster Fimbriatus, Lactarius Blennius, Lactarius Controversus, Lycoperdum Saccatum, Lycoperdum Piriforme, Pleurotus Ostreatus, Russula Aurata ed almeno altre 5 o 6 che non sono riuscito a identificare.

Ripresa la carrozzabile che porta in paese i nostri viandanti si rivestono e, fra mille chiacchiere, placidamente rientrano alle autovetture, dove si salutano dandosi appuntamento alla prossima occasione: il pranzo conclusivo del programma Orgogliosamente Nudi del 9 novembre.

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Medicina sociologica (e pedagogia)


IMG_1821Così come per la medicina, anche in sociologia e pedagogia si sono succedute nel tempo varie metodologie nell’esaminare e trattare i problemi dell’apprendimento. Così come per la medicina esiste l’approccio orientale, che considera l’insieme delle cose, e quello occidentale, che considera il singolo sintomo, anche in pedagogia si sono formati approcci diversi…

Atto uno – Cura dei sintomi.

Un tempo si tendeva a curare i sintomi più che a occuparsi della malattia, ad esempio il ragazzo scrive male per cui lo si obbliga a scrivere centinaia di istanze per ogni lettera dell’alfabeto.

Atto due – Definizione di nuove malattie

Siccome la strategia di cui sopra dava esiti positivi per alcuni e negativi per altri, non potendo la società accettare l’errore metodologico, questa si creò, spesso artificiosamente, delle malattie che potessero giustificare i mancati successi, ad esempio il ragazzo continua a scrivere male anche dopo la cura della ripetizione prolungata della scrittura dei singoli simboli letterari, allora è disgrafico.

Atto tre – Si cura la frattura con l’antidolorifico

Questa nuova strategia più che una cura era però un isolamento e finì col creare emarginazione. Sentendosi colpevole la società per sollevarsi dal proprio senso di colpa iniziò la campagna contro l’emarginazione e iniziò a curare le presunte malattie mediante degli antidolorifici, ad esempio il ragazzo disgrafico va integrato nella società ma trattato differentemente, con percorsi formativi e di crescita individualizzati.

Atto quattro – Si cura la frattura dando l’antidolorifico al medico

Questo però non apporta sostanziali miglioramenti nella situazione iniziale: la cura della malattia. Ancora però non si può vedere oltre i sintomi e ci si inventa di dare gli antidolorifici al medico stesso. Ad esempio il ragazzo non scrive bene, potrebbe essere disgrafico, aggiorniamo gli insegnanti sul tema della disgrafia.

Atto cinque – ?

Quale sarà il prossimo passo strategico?

Quando si arriverà a percepire la malattia?

Quando ci si occuperà dell’insieme invece che del dettaglio?

IMG_1822Gli esperti di PNL (Programmazione Neuro Linguistica) hanno già dimostrato che talvolta, se non spesso, un disgrafico, per continuare con l’esempio utilizzato sopra, non lo è per patologie proprie, ma per errori nell’apprendimento che gli viene sottoposto, un apprendimento che non verifica e non prende in considerazione i sistemi rappresentazionali propri di ogni singolo individuo. Tali sistemi ci condizionano in modo preponderante tutta l’esperienza di vita e la comunicazione, ivi compreso l’apprendimento: se sono uditivo imparerò a scrivere solo se mentre scrivo pronuncio ad alta voce la lettera che sto scrivendo (mentre in classe si chiede il silenzio); se sono visivo mi basterà scriverla; se sono cinestesico avrò bisogno di poter toccare con mano la forma della lettera.

Per fare un altro esempio ancora più eclatante: la dislessia. Leggendo di solito teniamo il libro sul tavolo per cui le parole le vediamo portando gli occhi in basso, questo attiva in noi l’accesso cinestesico. Se siamo auditivi o visivi così facendo non percepiamo quello che stiamo leggendo per cui non riusciamo a memorizzarlo, addirittura potremmo non pronunciarlo correttamente. Cambiando posizione del testo in ragione del nostro sistema rappresentazionale predominante, ecco che magicamente le difficoltà di pronuncia e memorizzazione vengono superate: libro in alto per un visivo che deve poter vedere (trasformare in immagini) quello che legge, libro a livello degli occhi per un auditivo che deve poter sentire (trasformare in suoni) quello che legge, libro in basso per un cinestesico che deve poter percepire (trasformare in sensazioni) quello che legge.

Crederci o non crederci è irrilevante: chi opera nella formazione non deve fermarsi sulle proprie singole convinzioni, non deve chiudere la propria sfera esperienziale a quello che crede, ma deve sempre essere aperto a tutte le logiche e a tutte le possibilità, deve sempre provare tutte le strade immaginabili e possibili; Il suo obiettivo non può e non deve essere l’affermazione di se e delle proprie credenze, bensì deve essere l’affermazione del discente, il suo apprendimento e la sua crescita!