Archivio mensile:aprile 2012

Mondo nudo o mondo vestito? No, Mondo!


Nei miei articoli ho dovuto, e dovrò, spesso utilizzare i termini di nudista e di tessile per differenziare tra loro i due stili di vita esistenti in merito al vestirsi: con “nudista” mi sono riferito a coloro che usano al minimo indispensabile i vestiti, sostanzialmente solo quando vi sono obbligati dalle leggi o dalle condizioni climatiche avverse; con “tessile”, talvolta sostituito da “non nudista”, mi sono riferito a coloro che raramente si mettono nudi, sostanzialmente solo per fare sesso o per esigenze d’igiene personale. I due termini non hanno nessuna connotazione di pregio/spregio, sono solo una necessità lessicale per poter fare riferimento a delle specifiche consuetudini, ambedue lecite, ambedue con lati positivi e lati negativi, ambedue comprensibili.

Necessità lessicali, quindi, non etichette miranti a segnare le cose e condizionarne la percezione, il mio obiettivo e la mia filosofia puntano a ben altro, puntano a un mondo dove la nudità sia talmente normale che non ci siano differenze tra chi la pratica e chi no, dove la nudità sia talmente comune che non ci sia bisogno di dare etichette, dove la nudità sia talmente naturale che non ci sia bisogno di creare barriere spaziali, temporali, fisiche, mentali, ideologiche tra lo stare nudi e lo stare vestiti.

Non un mondo, quindi, dove ci sia l’esigenza di differenziare chi sta nudo e chi no, ma un mondo dove le spiagge siano spiagge e basta, i sentieri sentieri e basta, i prati prati, l’uomo uomo, la donna donna. Niente spiagge tessili, ninete spiagge nudiste, ma solo spiagge. Niente sentieri dove ci si possa camminare solo vestiti e sentieri dove ci si possa camminare nudi, ma solo sentieri. Niente prati dove sia vietato stare nudi e altri dove sia vietato stare vestiti, ma solo prati. Niente uomini e donne che impongano lo stare vestiti o uomini e donne che soffrano per dover stare vestiti, ma solo uomini e donne. Ognuno con il proprio stile di vita, libero di seguirlo ovunque e quantunque, senza limitazioni di sorta, senza sentirsi un pesce fuor d’acqua, senza doversi attenere a inutili convenzioni e stupidi formalismi… in un senso e nell’altro!

Poesie: Sguardi fugaci


Un gatto sornione,
fermo sul portone.
Una luce di striscio,
illumina un guscio.
Lumaca lumachina,
a spasso alla mattina.
La pioggia ha bagnato
il prato non rasato.
Goccia splendente,
di rugiada lucente.
Piccola gemma,
una lacrima di mamma.
Un bimbo che gioca
correndo dietro l’oca.
Un fremito d’ali
nello stagno fra i pali.
Saltan le rane,
al passar d’un cane.
Trema la foglia,
nella brezza che invoglia.
Tepore d’una stalla
nel fumo di una zolla.
Scende la nebbia
la sera sul Trebbia.
L’occhio che pesa,
il sonno fa presa.
Così d’incanto
ha fine il mio canto.

Emanuele Cinelli – 16 aprile 2012

Poesie: Castelli di sabbia


Pensieri, opinioni e ragioni,
che come castelli di sabbia,
minacciosi si ergono sulla rena,
poderosi fronteggiano il mare,
impavidi sfidano l’onde.
Castelli di sabbia…
velocemente si disgregano,
velocemente si distruggono,
velocemente svaniscono.

Emanuele Cinelli – 14 aprile 2012

2^ Giornata dell’Orgoglio Nudista


Partendo dai presupposti espressi nell’articolo “L’esempio e l’orgoglio”, lo staff di “Mondo Nudo” e quello de iNudisti, orgogliosi di definirsi nudisti invece che nascondersi dietro termini diversi, meno scomodi ma anche meno chiari e meno sinceri, stanchi delle parafrasi e delle paure, intenzionati a dare specifica dignità ed evidenza al nudismo, che è solo ed esclusivamente la scelta di vivere nudi, promuovono la “Seconda Giornata dell’Orgoglio Nudista”.
Per l’occasione “Mondo Nudo” e iNudisti organizzano per domenica 3 giugno un incontro comunitario con escursione nudista in uno dei luoghi più incantevoli del territorio bresciano: le cascate del Bruffione.

La partecipazione all’incontro è libera, non sono richiesti particolari requisiti, non l’iscrizione ad associazioni specifiche, non l’essere utenti di “Mondo Nudo” o de iNudisti, non, nemmeno, l’essere nudisti: ambedue i siti fanno del rivolgersi a tutti, non nudisti compresi, uno dei loro punti di forza e vogliono ricalcare ciò anche in questa occasione. L’unica cosa che si richiede ai partecipanti è la voglia di stare insieme, nel pieno rispetto reciproco e nella consapevolezza che lo stare nudi è un piacere privo di ogni valenza seduttiva, di ogni forma di esibizionismo, di ogni significato che non sia solo ed unicamente quello del migliore “respiro del corpo”.

Il ritrovo è fissato per le ore 07.00 al parcheggio di Via Fucine in Prevalle (vedi mappa), dove eventualmente si possono lasciare le macchine in eccesso. Il viaggio in macchina è all’incirca di un’ora e mezza, due (dipende dal traffico) e ci porterà poco oltre l’abitato di Val Dorizzo, posto nella Val del Caffaro, nel comune di Bagolino.
Lasciate le macchine All’Alpe Grisa, nei pressi di Villa Roma (quota m 1350 circa), si procederà a piedi lungo un tranquillo e poco frequentato sentiero, dapprima nel bosco, poi su di un vecchio pendio di frana, ormai ritornato a verde, e infine con un traverso sempre per bosco per giungere alla piccola malga Torrione nei pressi dell’ultimo salto delle cascate del Bruffione (1 ora dalle macchine). Poco oltre, nei pressi del torrente, si trova l’ampia radura, com solarium naturale (lisce placche di tonalite), dove ci si fermerà per il pranzo, al sacco.
Dopo un ampia pausa ristoratrice, si riprenderà il cammino per rientrare a valle, riprendere le autovetture e tornarsene a Brescia, a cui si prevede di arrivare attorno alle ore 18.

Quello che speriamo è di avere un nutrito gruppo di persone, nudisti e non nudisti, che mescolandosi e camminando insieme, chi nudi e chi no, vadano a dimostrare che i due stili di vita possono pacificamente coesistere e convivere, suddividendosi gli stessi identici spazi, senza necessità di barriere ideologiche e materiali.

Si prega di segnalare la propria partecipazione cliccando qua sotto.

Avvisa della tua partecipazione

Per organizzarsi ai fini logistici (trasporto, eventuale soggiorno a Brescia o dintorni per chi abita lontano, eccetera) trovate apposita discussione nel forum de iNudisti: accedi cliccando qui.
Per le esigenze dell’ultimo minuto verrà più avanti segnalato, per e-mail a chi si è registrato, un numero telefonico.

Cliccare sulla locandina per scaricarne la versione in pdf (5MB).

Locandina 2^ Giornata dell'Orgoglio Nudista

L’esempio e l’orgoglio


C’è un solo modo per far si che uno stile di vita possa essere preso in considerazione dalle forze sociali, economiche e politiche ed è quello di farlo crescere numericamente.
C’è un solo modo per far crescere numericamente uno stile di vita ed è quello di farlo conoscere.
C’è un solo modo per far conoscere un qualcosa ed è quello di dargli massima visione e parlarne apertamente e sinceramente.
C’è un solo modo per dare una visione aperta e sincera di un qualcosa ed è quello dell’esempio.
C’è un solo modo per dare un esempio positivo, ed è quello dell’orgoglio.

Non si può pretendere che la società, o anche una sola sua parte, possa prendere parte a un qualcosa dove chi già ne fa parte non ne parla o ne parla con timore.
Non si può pretendere di far fare ad altri una scelta di vita quando coloro che già l’hanno fatta trasmettono, anche inconsciamente, un messaggio di vergogna.
Le vie della comunicazione sono strane e infinite, ma precise: se mi nascondo dietro a termini impropri, se veicolo il mio stile attraverso messaggi imprecisi, se parlo con remissione di un qualcosa che faccio, ecco se adotto queste linee di comunicazione innanzitutto ingenero confusione nell’interlocutore portandolo a recepire cose totalmente differenti da quelle che volevo trasmettergli; in secondo luogo, quando questi si accorgerà di cosa volevo invece parlare, riterrà che io stesso avessi vergogna di quello che volevo trasmettere, per cui difficilmente potrà seguirmi su quella strada.
Al contrario se uso i termini più adeguati e chiari, se i messaggi sono ben precisi e inequivocabili, se il mio parlare è aperto e sincero ecco che mi dimostro tranquillo in relazione al messaggio che voglio trasmettere e divento un esempio da seguire.

Cosa è che può dare il migliore esempio di apertura e sincerità, di apprezzamento e interesse verso quello che si sta facendo e trasmettendo? Quale è il sentimento opposto a quello di vergogna? Beh, semplice, è… l’orgoglio!
Se non si è orgogliosi delle proprie scelte significa che non le si considerano importanti, che le si considerano inopportune, dannose, improponibili, allora come si può pretendere che qualcuno possa seguire il nostro esempio se non siamo contenti delle nostre scelte, se non le consideriamo importanti?

Il nudismo è una scelta di vita che racchiude, tra le sue varie motivazioni e derivazioni, diversi aspetti importanti, per non dire fondamentali, per la società moderna, per le libertà sociali, per la democrazia, per il rispetto ambientale, per la salute personale e sociale. Un nudista ha quindi tutte le più valide motivazioni per essere contento di essere nudista, di più, per esserne orgoglioso. E’ l’orgoglio di chi sente di fare qualcosa di buono, è l’orgoglio di chi porta un messaggio di crescita e speranza, è l’orgoglio di chi sta lavorando al benessere fisico e psicologico della società.
Non bisogna aver paura dell’orgoglio, l’orgoglio non è un sentimento cattivo, l’orgoglio è un importante stimolo psicologico a se stessi e agli altri, un riconoscimento del proprio operato, la trasmissione di un messaggio sincero, la massima espressione di positività.

L’orgoglio porta all’esempio, l’esempio migliore è l’orgoglio!

L’equilibrio delle cose


Pensierino Pasquale….

Io rispetto chi non vuole vedere persone nude e sono disposto ad una mediazione, ma tale mediazione non può essere nella mia rinuncia al diritto naturale di stare nudo o nel dovermi esiliare in ghetti nudisti.

Considerato che quelli a cui proprio non riesce di vedere persone nude sono all’incirca il 10% degli italiani

Visto che quelli che praticano con una certa costanza il nudismo sono il 15% degli italiani

Stabilito che la restante parte del popolo italiano (75%) accetta che si pratichi il nudismo, ammettendo la presenza di persone nude ovunque, e che una buona parte di questi (50%) ha praticato il nudismo almeno una volta nella sua vita

Si stabilisce che la mediazione più corretta sarebbe nel definire un 10% del territorio italiano dove sia vietato stare nudi; un 15% dove sia obbligatorio stare nudi e nel resto ognuno deve poter stare come meglio desidera: vestito, parzialmente vestito, nudo.

Questo e solo questo sarebbe il naturale equilibrio dello stato di fatto italiano, puntando ad un futuro dove il 100% del territorio sia libero, il che sarebbe la cosa più logica e naturale!

Scuola di vita


Certamente nudismo vuol dire sole, aria e acqua sulla pelle.
Sicuramente nudismo è passare le proprie vacanze, i propri fine settimana, il proprio tempo libero in nudità.
Indubbiamente nudismo è una scelta di vita integrale e totalizzante.
Il nudismo, però, è anche qualcosa di più, molto di più!

Nudismo è grande fiducia negli altri, che vuol dire anche un altrettanto grande fiducia in se stessi, due qualità indissolubilmente necessarie per affrontare con spirito positivo le sfide della vita.
Nudismo è rispetto per gli altri, un rispetto profondo, pieno, totale, incondizionato; un rispetto importante per tutti, ma ancor più importante per i più giovani: ragazzi che cresceranno imparando, tra le altre cose, che la donna non è un oggetto del desiderio sessuale; ragazze che cresceranno imparando, fra le altre cose, che gli uomini possono essere amici sinceri e fidati; ragazzi che nel futuro non useranno violenza sulle donne; ragazze che nel futuro non temeranno di poter subire violenza dagli uomini; ragazzi e ragazze che diverranno uomini e donne sani sia nel fisico che nella mente.

Non sareste contenti di potervi guardare allo specchio senza timori e malumori?
Non sareste felici di guardare al futuro nella coscienza di poterlo certamente affrontare e dominare?
Non sareste tranquillizzati dal poter vedere nei vostri figli e, più in generale, nei ragazzi di oggi, degli uomini e delle donne in piena armonia con se stessi e con gli altri?
Certo che si e Il nudismo può permetterci di farlo, può darci tutto questo, può farci confidare in un futuro migliore.

Nudismo, un modo per gustarsi al meglio il mondo, ma anche e soprattutto un’ottima, precisa, fantastica, grandiosa scuola di vita!

Poesie: Mondo Nudo


Come Madre Natura insegna…

ignudo mi sono offerto all’ignudo sole
e sono così stato calorosamente accolto tra le sue dorate braccia,
assorbendone per intero l’energia e la piacevolezza;

ignudo mi sono immerso nell’ignudo mare o lago o torrente
e questi m’hanno accolto familiarmente come acqua nelle acque;

ignudo mi sono offerto all’ignudo bosco,
il quale m’ha amorevolmente ricoperto di frescura e mille fragranze!

Emanuele Cinelli – 19 marzo 2011

Poesie: Tristezza


Tristezza,
una nuvola grigia
che mi porta via.

Tristezza,
una goccia di pioggia
che scivola sul viso.

Tristezza,
il canto di un cuculo
che risuona nel monte.

Tristezza,
una piccola lacrima
che invade la bocca.

Tristezza,
il tempo del sole
da passare vestito.

Tristezza,
il respiro del corpo
soffocato dall’abito.

Tristezza,
compagna di vita,
preludio alla gioia.

Tristezza!

Emanuele Cinelli – 4 aprile 2012

Il… Rispetto!


“Ma dai, vestiti, la tua nudità potrebbe dare fastidio a qualcuno!”

E allora?
A me da fastidio vedere le persone con il cavallo dei pantaloni all’altezza ginocchia, da fastidio vedere le mutande fuori dai pantaloni, da fastidio il piercing, danno fastidio i tatuaggi, danno fastidio coloro che intercalano continuamente le frasi con delle parolacce, ma sarebbe meglio dire che davano fastidio, visto che a queste cose mi ci sono dovuto forzatamente abituare, le ho dovute accettare perché il mio fastidio non interessava a nessuno, le ho accettate perché, tutto sommato, un fastidio, per quanto forte sia, non è di certo un danneggiamento e, da persona rispettosa delle libertà e dei diritti naturali, ho ritenuto e ritengo più giusto che fossi io a “curare” il mio fastidio piuttosto che pretendere di limitare la libertà degli altri.
Liberarsi da un fastidio non può che apportare vantaggi e benefici, sia materiali che psicologici; limitare la libertà d’azione determina un vero e proprio danno materiale. Il giusto bilanciamento tra fastidio e libertà, non è certo nella rinuncia della libertà, ma sicuramente nel superamento del fastidio.