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Articoli sulla fotografia.

Mostra fotografica: “Vivi la montagna”


Da tempo stavamo pensando ad una mostra fotografica (o proiezione) che potesse ben rappresentare la nostra attività e, nel contempo, potersi proporre con facilità al pubblico più vasto, alle società escursionistiche, alle associazioni fotografiche. Fino ad oggi ci mancava il materiale adeguato, ora, però, grazie alla presenza tra noi di diversi abili fotografi, amatori e professionisti, tale materiale inizia ad esserci e verrà ampliato nel corso delle prossime uscite 2015.

Chiunque possa e voglia aiutarci a concretizzare l’idea, vuoi come fotografo che come espositore, ci contatti.


I tanti anni di condizionamento e di abitudine allo stare vestiti sovrastano e annullano gli stimoli naturali del nostro corpo, così pochi arrivano a immaginarsi quanto possa essere bello e liberatorio gettare le vesti ed entrare nella natura così come la natura stessa è.

Avendo noi preso coscienza della beltà e della salubrità di questa scelta, ci è sembrato egoistico tenerla solo per noi e così abbiamo lavorato per farla conoscere anche a voi.

Avendo sperimentato che in questo caso le parole a poco o nulla servono abbiamo pertanto affidato il nostro messaggio alle fotografie.

Vivi la montagna

Vivere la montagna vuol dire avvicinarsi ad essa senza barriere, integrarsi con lei, adeguarsi al suo modo d’essere: nuda montagna, nude persone.

Senza barriere (foto di Fabio Corradini)

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La montagna è nuda, vivila nudo (foto di Mara Fracella)

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Immersione (foto Fabio Corradini e Vittorio Volpi)

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Abbraccio alpino (foto Attilio Solzi ed Emanuele Cinelli)

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Insieme (foto Emanuele Cinelli e Mara Fracella)

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Assorbimento energetico (foto di Mara Fracella)

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Anche quest’anno


L’arte arriva, anche senza essere un pugno in pancia: ma è lì che batte.
È una proposta che piace, apre gli occhi sul bello che mai si è notato.

Un vecchio pero anche quest’anno è fiorito sul ciglio d’un campo arato di fresco,
acceso nei toni più caldi dal sole che mi va tramontando alle spalle.
Fiori bianchi raccolti in racemi, linfe generative percorrono il duro legno.
Lo smeraldo dell’erba, il bianco ovattato dei cirri che vanno col vento
su, nel tersissimo azzurro del cielo…: sono anch’io nella foto?

È questa, in questo momento, la mia visuale, fra l’abitato e un agriturismo:
non son così eterni, così nuovi ogni anno, non hanno una voce.
È presto per desiderare le pere, ora il pero i suoi fiori mi dà, una chioma.
Per primi sono arrivati, ancor prim’ delle foglie, che spuntano adesso.
Sull’erba un tappeto di petali bianchi, rinfrescan leggera la pianta dei piedi.

E questa parola mi cuce alla terra, m’innesta a sugger le medesime linfe.
Respiro pacato, profondo, mi radico a terra, piene le nari di odori.
Respiro la brezza che passa, piovono petali, si posan sulle mie spalle, nelle mie palme!
Non è niente quel pero, un infinitesimo pero: ma dappertutto è così, tutto che vive.
La mente mi direbbe commosso, gran lusso di reggia tutto quel bianco.

La terra trattiene il caldo del giorno, marrone, friabile sotto i miei passi.
In silenzio cova segreti, disgrega persino il concime e se ne fa nutrimento.
E noi? che cce ffamo qui sopra? a mo’ l’abbiam chiusa in prigione con le catene dell’erpice.
Anche così, non può altro che dare, con astuzia l’abbiam soggiogata all’aratro.
Per la fatica e il sudore ci diciam meritato il pane fumante sul desco.
Abbiam tutto quando facciamo la spesa, ma non quel bello di più che vediamo all’aperto.

Ancor questa terra trasforma bellezza in bontà. Stupiamoci almeno!
Sentiamole crescerci in pancia, diventarci pancione… anche quest’anno.

In campagna poco prima del tramonto. «Primavera dintorno. Brilla nell'aria, e per li campi esulta»

In campagna poco prima del tramonto.
«Primavera dintorno. Brilla nell’aria, e per li campi esulta»

Primi raggi dell’ultimo sole


Alba dell'ultimo giorno dell'anno

Alba dell’ultimo giorno dell’anno

Alle otto meno un quarto questa mattina sono uscito di casa per fare il mio solito giretto col cane. Ma questa mattina c’era qualcosa di speciale nell’aria: era l’ultimo giorno dell’anno. Ho preso con me la macchina fotografica e il cavalletto perché volevo farmi una foto col sole nascente. Le auto parcheggiate erano tutte brinate e così i campi, i prati, i tralci delle viti: la temperatura era attorno allo zero, le pozzanghere eran gelate.

In giro non c’era anima viva… a parte due cacciatori. “Ma che importa, tanto mi spoglio lo stesso!” Ero infatti deciso a farmi una foto da nudo. Deciso voleva dire che non mi sarei fatto condizionare da quel che presumevo sarebbe stata la loro opinione: “col freddo cane che fa, si spoglia nudo per una foto: è proprio vero quel che dice il proverbio ogni matto fa il suo atto”.

Piazzato il cavalletto, provata l’inquadratura, aspettavo che il sole sorgesse completamente da dietro le basse colline dell’orizzonte. I cacciatori andavano e venivano tra i filari. Quando sono passati vicino a me, non mi ero ancora spogliato, e ci siamo salutati come persone civili. Fossero anche passati qualche minuto più tardi, già pronto per farmi la foto, non mi sarei rivestito e li avrei salutati egualmente: quel che facevo non era nulla di illegale, offensivo, provocatorio… Riguardava solo me. Il fatto che stessi facendo degli autoscatti da una parte mi dava un alibi “artistico” che la Costituzione mi riconosceva, dall’altra poteva fornire una plausibilità al fatto che fossi nudo. Se mi avessero visto nella bella stagione passeggiare spensierato nello stesso vigneto vestito di niente, non sarei stato così facilmente accettato… Forse. Infatti non credo ci aiuti, in generale, metter sempre le mani avanti, e interpretare preventivamente le reazioni altrui, né aspettarsi che siano sempre negative. Nell’immediato può anche darsi, ma veder uno che in tutta tranquillità si fa un autoscatto da nudo come la cosa più normale del mondo penso dia a tutti un poco a riflettere, sia un po’ contagiosa e rimesti le credenze e i pregiudizi che pensavamo inossidabili. Penso…

Ma quando alla fine i primi raggi del sole mi raggiunsero, con tutto l’arancione che stava scoppiando nel cielo, i cacciatori eran lontani. “I primi raggi dell’ultimo giorno” pensai. E subito dopo pensai all’indifferenza del sole per il nostro calendario… sebbene sia lo stesso sole a determinarlo!

Nudismo e… fotografia


Ovviamente per il nudista facciamo riferimento ad ambienti nudisti o situazioni di nudismo, per il non nudista ad ambienti e situazioni tessili.

Cosa fa un nudista quando vuol fare una fotografia? Dipende, se nell’inquadratura non entrano altre persone si limita a scattare, se entrano altre persone prima di scattare chiede alle stesse se non sono infastidite dalla cosa, ovviamente specificando loro come verrà utilizzata la fotografia; esattamente come dovrebbe fare, ma di solito non fa, un non nudista.

Cosa fa un nudista quando vuole farsi una fotografia? Imposta l’autoscatto, si mette davanti alla macchina fotografica e attende lo scatto, esattamente come farebbe un non nudista.

Cosa fa un nudista quando è soggetto di una fotografia? Beh, qui le risposte sono tante, una per ognuna delle tante possibili diverse situazioni, le principali: è fotografato da un parente o un amico? è fotografato da un estraneo che gli ha richiesto l’autorizzazione? è fotografato da un estraneo che non gli ha chiesto nulla? Diciamo che, in linea di massima, si comporta esattamente come si comporta un non nudista nella stessa identica soluzione. Solo nell’ultima situazione potrebbe comportarsi in modo differente visto che di solito (ma non sempre) un non nudista, magari incautamente, non si preoccupa più di tanto se viene “abusivamente” fotografato da estranei, mentre un nudista tende, comprensibilmente, a preoccuparsene (ma anche qui non sempre).

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“Centenarians”: i ritratti ai corpi degli ultracentenari

Arte del corpo libero


Uno dei temi caldi nell’ambiente del nudismo è sempre stato e ancora è quello delle immagini, in particolare delle fotografie, ma anche in genere dei disegni, dei quadri, delle sculture, di ogni cosa che potesse raffigurare il corpo umano per quello che è nella sua naturale spontaneità ed essenza: il nudo.

C’è chi non vorrebbe vedere immagini di nudo nemmeno nell’ambito dei siti e dei forum nudisti, c’è chi, al contrario, non solo le ammette ma proprio le considera indispensabili: un’impronta chiara e inequivocabile dell’essere liberi e incondizionati.

C’è chi le valuta con occhio fortemente clinico e/o cinico e boccia quelle immagini che anche solo minimamente possono far pensare a qualcosa che non sia asessuato, c’è chi, invece, le vede con molta ironia, così come avviene fuori dall’ambiente nudista, in quel mondo che i nudisti chiamano tessile.

C’è chi vorrebbe sempre e comunque rispettato il canone artistico e chi comprende il desiderio del semplice ricordo che si nasconde dietro all’immagine della singola persona magari fatta con l’autoscatto davanti ad uno specchio.

A cura dell’amico Giuseppe Maccioni ecco un interessante documentario sull’argomento: una serie di interviste fatte durante il Raduno Nazionale 2013 de iNudisti.

Buona visione.

Cliccare sull’immagine per visualizzare il filmato
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Corso di fotografia digitale – livello 2


scuolafotografia

Giusto ieri vi avevamo presentato l’accordo stipulato con Scuolafotografia by Carla Cinelli, giovane e apprezzatissima scuola di fotografia che opera in quel di Brescia e dintorni, per una promozioni paghi uno partecipate in due inerente il corso “Fotografia Digitale – Livello 1“.

Oggi presentiamo la stessa opportunità per il corso “Fotografia Digitale – Livello 2“.

Come fare per usufruirne?

  1. Cliccare sulla voce “Iscriviti” nella barra nera in testa alle pagine del blog; se siete già iscritti, mandateci una richiesta attraverso il modulo di contatto con oggetto “Offerta 2×1 Corso di Fotografia Cinelli”
  2. Riceverete per e-mail un numero seriale
  3. Cliccate su “Iscriviti Subito”
  4. Compilate la form inserendo il codice seriale di cui al punto 2 nel campo “Codice Promo”, seguito da nome e cognome dell’altra persona che si iscriverà al corso insieme a voi
  5. Verificato il codice seriale riceverete una conferma di iscrizione

Buon divertimento

Corso di fotografia digitale – livello 1


scuolafotografia

Scuolafotografia by Carla Cinelli è una giovane e apprezzatissima scuola di fotografia che opera in quel di Brescia e dintorni. Passata l’estate, riparte con la sua consueta energia e ripropone diversi corsi di fotografia. Per il corso “Fotografia Digitale – Livello 1“, a vantaggio degli iscritti a questo blog, abbiamo concordato una straordinaria offerta promozionale: paghi uno e ricevi due… pagando un solo corso potrete partecipare in due.

Come fare?

1) Cliccare sulla voce “Iscriviti” nella barra nera in testa alle pagine del blog; se siete già iscritti, mandateci una richiesta attraverso il modulo di contatto con oggetto “Offerta 2×1 Corso di Fotografia Cinelli”

2) Riceverete per e-mail un numero seriale

3) Aprite la pagina del corso

4) Cliccate su “Iscriviti Subito”

5) Compilate la form inserendo il codice seriale di cui al punto 2 nel campo “Codice Promo”, seguito da nome e cognome dell’altra persona

6) Verificato il codice seriale riceverete una conferma di iscrizione

Buon divertimento

The Nu Project Nude Photos Tell The Truth About Women’s Bodies, Part XI


It’s fantastic

The Nu Project Nude Photos Tell The Truth About Women’s Bodies, Part XI.

La meraviglia che resiste alla censura


Se la vista del corpo nella sua sana e naturale nudità infastidisce c’è di sicuro qualcosa che non va come dovrebbe, ma non di certo nel corpo nudo e in chi, essendo perfettamente a suo agio negli abiti che la natura gli ha donato, lo indossa pubblicamente!

La meraviglia che resiste alla censura < BUULB!.

Valle di Braone (Orgogliosamente Nudi 2013): il fotoracconto


Per un evento speciale dai risultati altrettanto speciali oltre alla dettagliata relazione scritta non poteva mancare un bellissimo fotoracconto: guardalo! (aprile 2019 – purtroppo a seguito del cambiamento nello spazio gratuito di Flickr l’album non è più raggiungibile, vedremo in seguito se si trova modo di ripristinarlo)

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Raduno Nazionale 2013 de iNudisti: album fotografico e video


C’è voluto un po’ di tempo, ma il lavoro è stato veramente notevole, ora sono qui (invero altri due filmati sono in elaborazione, li aggiungeremo in coda appena pronti).

Album fotografico completo

Video del Raduno

Too much Pussy (Emilie Jouvet, 2010 FR-D). Autrice: Harriette.


Interessante recensione, mi ha fatto molto pensare e meditare, anche perchè conferma certe mie posizioni e opinioni.

Ridicolo Facebook!


Il mio account personale è stato bloccato per 24 ore su Facebook a causa delle seguente fotografia da tempo (se non sbaglio due anni) pubblicata sulla pagina Facebook di questo blog, la quale, tra l’altro, al contrario di questo blog e proprio in ragione delle assurde regole di Facebook in merito al corpo umano, ha l’accesso vincolato alla maggior età…

Bannata da Facebook 8-O

Dire che siamo arrivati al ridicolo è veramente poco, molto poco, se questa è una foto che possa violare i termini di Facebook allora vanno bannate tutte ma proprio tutte le foto: anche zoommando al limite della pixellatura non è possibile vedere i genitali, e non mi risulta che i piedi, le gambe, il torace siano in violazione ai termini di Facebook.

Non voglio abbassare il livello fotografico e sociale di questo blog pubblicando qui le foto di Facebook che sarebbero veramente da bannare: chiunque può facilmente rendersene condo girando sul detto social network.

Purtroppo non c’è nemmeno modo di aprire un dialogo con l’amministrazione di Facebook, trincerata dietro ai suoi automatismi e stupide convenzioni, spero che gli amministratori del social network in questione si rendano al più presto conto che i processi di banning automatico sono sballati in origine: grazie e in conseguenza ad essi di fatto sono presenti su Facebook migliaia di foto pornografiche che nessuno segnala e, quindi, mai vengono bannate. Di contro, per i più disparati e generalmente stupidi e illogici motivi, vengono segnalate e bannate foto che illustrano situazioni della vita reale, della vita naturale, foto che illustrano quanto di più semplice e sano esista al mondo: il nostro corpo.

Farebbe altrettanto bene colui che ha segnalato la foto di cui sopra a farsi un bell’esame di coscienza per chiedersi se la sua sia giusta riservatezza o piuttosto una grave malattia mentale, ovvio che io opto, senza il timore di poter essere smentito, per la seconda opzione.

Stone Nudes


Dean Fidelman un fotografo che ha messo assieme tre arti bellissime:
1) la fotografia, con mirabili scatti in bianco e nero
2) l’arrampicata, con plastiche movenze e armoniose posizioni aggrappati a minuscoli appigli su rocce a strapiombo
3) la naturalezza, l’essere totalmente se stessi mostrando al mondo il proprio corpo senza inutili orpelli e stupide barriere, il sentirsi completamente a posto con se stessi e in sintonia con la natura che ci circonda.

La home page

La galleria fotografica

Il progetto “Stone Nudes”

Le immagini nel blog


Un blog di solo testo è certamente pensabile, ma sarebbe probabilmente piuttosto freddo. Leggere testi non illustrati potrebbe risultare noioso o addirittura fastidioso, è sicuramente più accattivante una pagina con, anche poche, belle immagini. Palese che le immagini debbano avere un collegamento preciso con il tema del blog e dell’articolo in questione, meglio ancora se le immagini combaciano esattamente con la parte di scritto che le affianca. Se per argomenti come lo sport o la natura il tutto può essere abbastanza facile, per un argomento quale il nudismo la cosa diventa assai più complessa.

In primo luogo esiste il problema dei soggetti: per documentare adeguatamente articoli sul nudismo è evidente che non possono bastare le foto di spiagge vuote o altre similari, nelle foto devono esserci necessariamente delle persone, nude ovviamente. Le foto di nudo non sono certo una novità assoluta dato che oggi, tra calendari e pubblicità, il nudo è abbastanza usuale, ma rarissimamente si tratta di nudo integrale, vuoi perchè quest’ultimo è meno intrigante del “vedo – non vedo”, vuoi per tutta un’altra serie di implicazioni che il nudo integrale si porta ancora appresso.
In un ambiente pubblico, tipo una spiaggia, il diritto alla privacy impone (non limitatamente al nudo) di pubblicare le foto altrui solo con l’esplicita autorizzazione e, purtroppo, per evidenti ragioni, non tutti concedono tale autorizzazione, specie per una pubblicazione su Internet (erroneamente intesa come unico veicolo di furto delle immagini) e ancora più in specifico se l’immagine ritrae le persone in stato di nudità. Allora posso ricorrere a modelli e modelle, ma se non si è fotografi di grido non è facile trovare chi lo voglia fare, a gratis per giunta. L’autoscatto è una comoda soluzione, ma spesso diventa difficile da gestire e, comunque, può dare l’impressione di volersi autoincensare. Poi non è detto che si sia abili a mettersi nella dovuta posa con la conseguenza di foto poco naturali, se non addirittura inguardabili.

In secondo luogo, dato per risolto il problema precedente, per fare foto di nudo senza essere dei fotografi di grido (e a volte anche questi rischiano) bisogna trovarsi dei luoghi in cui il nudo sia quantomeno tollerato e in Italia questi sono pochissimi. Scatta allora la ricerca di luoghi solitari e reconditi dove sussista la speranza di non venire sorpresi, ma bisogna trovarli adeguati alle esigenze dell’articolo che si vuole documentare, cosa il più delle volte assai ardua.
In casa si possono certo scattare tutte le foto che si vuole: nel chiuso delle proprie mura nessuno può venire a disturbare o obiettare, ma quanto si può documentare con fotografie fatte in casa? Poco!

Mettiamo di aver risolto anche questa seconda difficoltà, ne resta ancora una: come pubblicarle?
Alcuni censurano le foto con dei rettangolini neri sulle parti “problematiche”, ma, sinceramente, l’estetica della fotografia ne viene a risentire enormemente, piuttosto meglio proprio rinunciare alla foto in stato di totale nudità, soluzione però non accettabile per un sito che parla specificatamente di nudismo. Altri censurano mediante sistemi meno evidenti, tipo sfocatura o storpiatura, certamente più gradevoli all’estetica della foto ma ancora incoerenti alla filosofia di un sito che parla di nudismo. Si possono inserire oggetti che vadano a coprire le parti “scomode”, se ben fatto questo può risultare anche esteticamente valido, resta comunque il fatto che si tratta pur sempre d’una censura e la censura si scontra, specie se fatta metodicamente, con l’idea base del nudismo: naturalezza e non turbativa del corpo nudo. In alcuni casi si può evitare la visione delle parti “problematiche” attraverso l’opportuno posizionamento del soggetto o adeguati tagli all’immagine, ma si torna al punto di cui sopra: negli ambienti nudisti non esistono parti “scomode” e non ci si preoccupa di evitare le posizioni o i movimenti che le possano rendere visibili; sarebbe innaturale, sarebbe artificioso e, pertanto, non sarebbe più nudismo.
Un sito di nudismo deve pubblicare foto di nudo integrale, che di per se stesse nulla hanno a che vedere con la pornografia, se non nella mente di chi vuole a tutti i costi vedercela, forse perchè la pornografia è parte rilevante della sua vita o dei suoi desideri più o meno reconditi: la psicologia insegna che chi vede sempre e solo il male è perchè potrebbe avere il male dentro di sè.

In considerazione di quanto sopra, per quanto ci riguarda e riguarda questo blog le problematiche più complesse sono le prime due e pertanto non possiamo garantire che tutti gli articoli saranno sempre illustrati o adeguatamente illustrati. Detto questo, le immagini di nudo, che mai saranno pornografiche, non verranno artificiosamente censurate e non si seguirà la metodica di celare costantemente mammelle e genitali, come detto ambedue soluzioni contrarie all’ideale nudista e non conformi a quanto avviene nella realtà del nudismo. Una realtà che vede tantissime persone e tante famiglie condividere pacificamente e tranquillamente la nudità pubblica, una realtà che vede il nudo assolutamente distinto e diverso dalla pornografia, una realtà che questo blog vuole assolutamente rappresentare, raccontare, evidenziare e far conoscere.