Archivio mensile:giugno 2022

I codici di abbigliamento sono, tutti, sbagliati perchè…


Ma è propriio così difficile vivere nel rispetto assoluto della libertà d’azione degli altri? Perchè non si riesce a sopportare la presenza di chi agisce con meno paranoie? Per quale motivo si vogliono condizionare gli altri ad agire per stereotipi? Come mai c’è chi per riuscire a difendere la propria opnione ha il bisogno che sia l’unica al mondo o, quantomeno, l’unica con cui lui venga in contatto? Perchè c’è chi non capisce che la libertà non vincola nessuno, a vincolare, tutti, sono le limitazioni?

Ovvio che ci sono limitazioni necessarie (non fare violenza sugli altri, non rubare, eccetera, che invero sono spesso ignorate proprio da chi impone limitazioni), ma altre, molte altre, proprio non servono a nulla, anzi no, a qualcosa servono: servono a danneggiare le persone e la società!

Caso tipico quello dell’abbigliamento.

Ogni tanto, invero ogni spesso, salta fuori qualcuno che, in un qualsiasi contesto, ma soprattutto scuola e lavoro, propone un qualche codice d’abbigliamento. Sono proprio necessari? Quale è il loro impatto sulla sulla società? Sono giusti?

Partiamo dall’ultima domanda che risponde anche alle altre: no, i codici d’abbigliamento, tutti indistintamente, compresi quelli che obbligano alla nudità, sono sbagliati perchè…

  1. sono basati sui divieti, quando varie discipline insegnano che è meglio operare per possibilità piuttosto che per negazione;
  2. l’abito non fa il monaco, tant’è che i truffatori da sempre usano giacca e cravatta per abbassare le difese delle loro vittime;
  3. il più delle volte prendono in considerazione solo la parte femminile della società, passando il concetto che le femmine siano il male, ai maschi sia invece concesso tutto e abbiano diritto di prelazione sulle opinioni femminili;
  4. sono sempre proposti da chi ha un cattivo rapporto con il proprio corpo, non vuole affrontare tale suo condizionamento e non sopporta di vedere altri che invece l’hanno fatto;
  5. confermano e incentivano la sessualizzazione del corpo;
  6. incentivano la violenza sulle donne: “se sei vestita così è perchè vuoi provocare e, siccome un maschio non può resistere alle proprie pulsioni animalesche, è giusto che ti venga fatta violenza”;
  7. incentivano la discriminazione sessuale: “se sei vestito o vestita così è perchè sei omosessuale, quindi io ti allontano e ti escludo”;
  8. educano all’assurda, in quanto innaturale, vergogna del corpo;
  9. rinforzano gli stereotipi del corpo, del genere e della persona;
  10. incentivano, invece di combatterle, malattie sociali come la bulimia e l’anoressia;
  11. disabituano alle differenze;
  12. incentivano l’antidemocratica volontà di uniformare la società ad un unica visione;
  13. emarginano chi non vuole uniformarsi;
  14. rievocano ideali fascisti;
  15. mai sono un punto d’arrivo ma sempre il punto di partenza di un ciclo iterativo dove le limitazioni continuano a crescere e con esse crescono discriminazione e diseducazione.
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