Archivi categoria: Pensieri concisi
Aforismi per nudi e… vestiti

Tutti lo sanno ma molti, per convenzione o per opportunismo, lo nascondono: i vestiti sono barriera per gli occhi ma non per la mente!
#rinormalizzailmondo

Tutti lo percepiscono ma pochi ci ragionano: aborrire la nudità è una curabile fobia, averne fastidio è un superabile condizionamento!
#rinormalizzailmondo

La vista di persone nude potrà dare fastidio ma di certo non ammazza e nemmeno fa ammalare, anzi: educa e cura!
#rinormalizzailmondo

Genitali dipinti o scolpiti possono tranquillamente (e correttamente) essere esposti ovunque, quelli reali devono essere rigorosamente (e insulsamente) celati: logica perduta!
#rinormalizzailmondo

Ipocrisia di un mondo sessocentrico: si ripudia la nudità ma si gradisce, e talvolta s’impone, che vengano messe in evidenza le forme, specie femminili, con abiti attillati e profonde scollature!
#rinormalizzailmondo

La nudità personale ingenera autostima, confidenza con il corpo e rispetto per sé stessi: invece di temerla è doveroso praticarla!
#rinormalizzailmondo

La nudità sociale crea rispetto, profondo rispetto, rispetto per se stessi e rispetto per gli altri, rispetto in tutti i sensi: invece di ostacolarla è necessario favorirla!
#rinormalizzailmondo

La rinormalizzazione della nudità, ben lungi dal provocare danni, può fare solo del bene: invece di contrastarla è indispensabile perseguirla!
#rinormalizzailmondo





#rinormalizzailmondo
Aforisma di vita
Vero che si partecipa per vincere, ma non si vince se non ci si prova quindi…
Provarci è già di per se stesso una vittoria!

Ban del nudo dai motori di ricerca
Recentemente mi è capitato di leggere un articolo dove si giustificava la sparizione di un (proprio) blog dai motori di ricerca perché gli algoritmi non possono distinguere tra il nudo normale, il nudo esibizionistico e quello pornografico, per proteggere chi si offende alla vista del nudo e chi naviga in rete in contesti non adeguati al nudo è giusto così.
Invero gli algoritmi oggi possono, grazie all’intelligenza artificiale, imparare a fare distinzioni così sottili, in ogni caso è pur sempre possibile (e doveroso) inserire un passaggio umano ogni dove l’algoritmo non possa fare doverosa distinzione e, comunque…
Quando rinunciamo a nostri naturali diritti in ragione di una (presunta) maggiori sicurezza stiamo distruggendo la base essenziale della giustizia e della giusta società: il rispetto

Mascherina e libertà
“La mascherina mi toglie il respiro”
Alcuni dei messaggi pubblicati sulle reti sociali
“La mascherina mi irrita la pelle”
“La mascherina limita la mia libertà”
Cieca logica di chi lamenta fastidio per quel piccolissimo pezzo di stoffa che è la mascherina quando poi passa la vita con il corpo ingabbiato nei ben più voluminosi, fastidiosi, irritanti e insalubri vestiti (e, tra l’altro, obbliga gli altri a fare altrettanto).

Autoscatti
Non fotografo e non mostro il mio corpo, fotografo e mostro le attività che faccio!
P.S.
Il fatto che le faccia nudo non altera il contesto e non modifica le intenzioni.
Mascherina nera
Il colorante nero è quello che contiene e rilascia la maggior quantità di sostanze tossiche che senso ha metterselo davanti a bocca e naso per ore e ore!

Covidpensieri

Ma che cacchio vuol dire “in prossimità dell’abitazione”? Un metro, dieci metri, cento metri, un chilometro, dieci chilometri?
Se, correndo, parto da casa e salgo sui monti solitari a un chilometro dalla stessa violo le disposizioni?
Anche facendo trenta, cinquanta, settanta chilometri di montagna raramente incontro persone, nel caso non superano le poche unità e la situazione permette di mantenersi a diversi metri di distanza, dove sta il rischio trasmissivo? Ah si, coi cinghiali!
Forse, se ci fosse stato meno ostracismo verso la tecnologia e il lavoro da remoto si sarebbe evitata le recrudescenza dell’infezione.
La politica, tutta, reitera nell’errore ma anche molta gente non è da meno.
Tamponi, tamponi, tamponi, l’unica cosa veramente risolutiva è anche l’unica a non essere fatta come si deve: la scienza ne ha chiesti almeno quattrocentomila al giorno e ci si accontenta di centomila.
Si approvino i test rapidi domiciliari, saranno imprecisi ma sempre meno di quel cesso (per come è fatto e gestito) di Immuni.
Si rende palese perché in Italia la logica linguistica sia andata sempre più scemando: se escludiamo la malizia del farlo apposta per poter appioppare salatissime multe, resta solo l’incapacità culturale a giustificare il modo di scrivere leggi, decreti e ordinanze.

Politica dello scranno
Vi siete chiesti perché, in questo periodo di emergenza da Sars-CoV-2, ci sono sindaci e governatori che, invece di emanare regole più restrittive di quelle emesse dallo Stato (lo possono fare, tant’è che lo fanno alcuni loro colleghi, e lo hanno sempre fatto), si limitano a chiederlo, ovviamente in forma palese (in Pompa Magna) al Governo?
Semplice!
Nel primo caso, specie se poi risultassero limitazioni inutili, verrebbero considerati gli aguzzini e perderebbero consensi.
Facendo come fanno, invece, spostano tutto il peso della questione su di un Governo a loro non gradito, cercano di metterlo in difficoltà e, nel caso farlo risultare colui che ha sbagliato, nel frattempo sanno che i loro più o meno fanatici accoliti inizieranno già ad osannarli come i (testuali parole lette su Twitter) “generali salvatori della patria” (in realtà hanno solo allungato i tempi di applicazione delle limitazioni, altro che salvatori).
Pensateci!

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