Il mio vicino si è spogliato


Di fronte a casa mia abita un signore dai 65 ai 70 anni. Vive da solo dopo la morte della moglie e il matrimonio dell’unica figlia.

Ha abitudini mattiniere come me.

Uscendo sulla soglia di casa a bermi il caffè – dalle sei alle sei e trenta circa – spesso lo vedo che apre le imposte della sua camera. In strada non passa nessuno, se non i netturbini a giorni alterni: e questi sanno delle mie abitudini e mi salutano; certe volte offro una birra, portandola all’automezzo fermo in mezzo alla strada; altre volte attraverso addirittura la strada per portare al cestino i volantini della pubblicità. Considero questo tempo un tempo privato, vissuto a casa mia, nel mio giardino. A seconda dei giorni, porto fuori il sacco dello sporco indifferenziato, dell’umido, la plastica, il vetro, le ramaglie. Do da mangiare al cane, con la canna bagno un po’ l’erba; a volte mi faccio una doccia: l’acqua non è così fredda. In queste mattinate era un piacere star fuori. Quasi ogni mattino – col primo sole – riesco a ritagliarmi una mezz’oretta per la lettura. Tutto questo come avessi i pantaloncini indosso.

So che il mio vicino mi ha già visto diverse volte, ma non mi ha mai detto nulla. Certe volte, alzando la tazza per bere, lo vedo proprio mentre apre le sue griglie, vedo che mi guarda e poi continua le sue cose. Non so cosa pensa. Finché non mi fa storie, non m’importa più di tanto. Quel tempo e quello spazio – questa libertà – me la sono rubata, rosicchiata pezzo per pezzo e me la godo. Ripeto, non faccio nulla di particolare, le solite mansioni mattutine che farei anche da vestito.

Con questo caldo, l’ho sempre visto al massimo in calzoncini corti al ginocchio e canottiera. Ma stamattina, mentre fra una cosa e l’altra sorseggiavo il caffè, s’è affacciato al balcone della sua camera per aprire le imposte ed era nudo. Non eravamo a distanza di saluto, non ci siam fatti alcun cenno. Sarà questo caldo che l’ha convinto a spogliarsi di più, fatto sta che l’ha fatto con tutta semplicità e naturalezza, come se io non ci fossi: forte del fatto che di sicuro non avrei fatto obiezioni. Domani forse si berrà anche lui il suo caffè sul piccolo balcone d’entrata, godendosi il fresco del mattino su tutta la pelle. Cose che poi arrivano a cambiare pian piano anche i pensieri.

Anch’io mi godo il mio giardinetto con tutta semplicità e naturalezza, indifferente a come sono vestito, alle rare persone che passano, che vanno al lavoro, che escono in bici. Non mi faccio troppi pensieri. E probabilmente anche il mio vicino avrà pensato di potersi prendere un po’ di libertà, se ci son solo io che lo vedo, che non giudico, che non controllo, che non denuncio… che rispetto la sua libertà, come lui ha rispettato la mia, perché non lede la mia, ma anzi le due libertà si affermano e rafforzano a vicenda.

Forse non ne parleremo nemmeno mai, pur sapendo l’uno dell’altro. Ma va benissimo anche così. Non è semplicemente questione che io mi faccio i fatti miei e lui i fatti suoi: mi piace pensare che ciascuno, liberamente, s’è azzardato ad un passo mai fatto, senza temere dell’opinione o della reazione degli altri. E non succede proprio nulla. Salvo che tutto è però già cambiato, un’intera mentalità, abitudini di anni, tabù, paure, pudori. Semplicemente nel farlo!

Informazioni su Vittorio Volpi

Mi interesso di lingue e di libri. Mi piace scoprire le potenzialità espressive della voce nella lettura ad alta voce. Devo aver avuto un qualche antenato nelle Isole Ionie della Grecia, in Dordogna o in Mongolia, sicuramente anche in Germania. Autori preferiti: Omero, Nikos Kazantzakis, Erwin Strittmatter e “pochi” altri. La foto del mio profilo mi ritrae a colloquio con un altro escursionista sulle creste attorno a Crocedomini: "zona di contatto"

Pubblicato il 7 agosto 2015, in Atteggiamenti sociali con tag . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 4 commenti.

  1. un bel racconto di vita Grazie

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  2. CompliMenti! Anche io, sposato e con figlie grandi, amo stare nudo e, al mattino, fare colazione in balcone. Non credo di avere vicini nudisti e, probabilmente, qualche volta sarò stato anche osservato…..ma non mi importa: non faccio nulla di male e credo nel rispetto e nella libertà delle persone!

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